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DALL'UNIONE

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E Prodi dichiara chiuse le ostilitàIl Professore, soddisfatto per il clima più disteso, rilancia il partito democratico

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Il Professore registra il clima più disteso che si respira sotto l'Ulivo, soppesa le parole dei suoi alleati e decide di mettere sul suo sito un rilancio forte del partito democratico, senza ripensamenti; con un'accelerazione che prende spunto dalla volontà di voler «vincere per governare», ma non solo. «Milioni di italiane e di italiani - scrive - ci chiedono di decidere adesso, di procedere subito e ovunque alla costruzione del Partito Democratico. In una situazione di crescente disagio e di fronte al rischio di perdita del primato della politica, di fronte a questo centrodestra che ha sgovernato l'Italia e si è fatto una legge elettorale per non perdere e per impedire di governare a chi verrà dopo, questo è il momento delle scelte. Sono scelte che dobbiamo prendere tutti insieme e in tempi rapidi». Insomma, il Professore tenta uno scatto di reni per portare la coalizione fuori dall'angolo, non prima di aver incassato l'esito positivo di un paziente lavorio diplomatico di questi giorni, con ripetuti contatti con tutti i leader, Fassino, D'Alema e Rutelli. Il quale proprio ieri ha confermato che lo stato maggiore dell'Unione marcia «all'unisono» e quindi che le ultime dichiarazioni dei dirigenti Ds sono ben accolte dal loro principale alleato. Anche perché riflettono una linea concordata: guardare avanti, ma approfittare di queste vicende per una seria riflessione anche sui temi più spinosi. Certo, a placare le tensioni interne all'Ulivo, ha contribuito il fatto che Prodi abbia subito sgombrato il campo dai sospetti di liste del presidente, così come il rapido sgonfiarsi dei pressing tesi a riaprire il nodo di una lista unitaria al Senato. Ma il Professore sembra voler dare il segnale che non c'è nessun arretramento della politica a patto che vengano compiute scelte forti e coraggiose. Da qui l'accelerazione sul partito democratico decisa dopo giorni di ripetuti contatti con i leader, discussioni e scambi di vedute sul caso Unipol che i suoi collaboratori si affrettano a definire non accesi, nè polemici. Prodi ha parlato, si è sviluppata una discussione che porta a valutare bene le posizioni. Poi ognuno ha scelto il suo percorso e tutti si stanno comportando in modo conseguente, unitario, serio, sfrondando le chiacchiere dai fatti. Lo stesso Rutelli ieri, a chi gli chiedeva se temesse un effetto astensione a sinistra, ha ostentato sicurezza e ne ha approfittato per liquidare lo spettro di liste civiche o altre iniziative del genere: «Non credo che la politica debba rispondere mutando la propria configurazione sulla base di presunti sondaggi. E penso che questa vicenda danneggerà più il centrodestra». Per il resto, ha chiarito il leader Dl, «la questione delle liste è stata già decisa, per noi la decisione è presa. Si tratta di vedere solo come comporre la presenza di quei partiti che rischiano di rimanere sotto la soglia del 2%». Insomma, la coalizione di centrosinistra prova a ritrovare una certa quiete dopo la tempesta e il Professore ha motivi per tirare un sospiro di sollievo, in attesa di vedere se l'esito della direzione Ds domani possa essere un buon viatico ad un vertice dei leader giovedì.

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