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Vertice delle coop, Stefanini verso la presidenza

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Sembra questo il responso implicito uscito dal vertice della Lega delle coop, riunito a Bologna durato quasi sette ore a cui hanno partecipato oltre al vertice nazionale (il presidente Giuliano Poletti ed il suo vice, il toscano Giorgio Bertinelli), molti presidenti regionali e quelli nazionali di settore. Certamente è uscita battuta l'ipotesi di prendere tempo, di non decidere tutto «sotto l'incalzare del tempo» che lo stesso Bertinelli aveva affacciato in una intervista al Corriere della Sera e che aveva ripetuto entrando nel conclave di Bologna, forse anche per favorire un riavvicinamento con i toscani, Unicoop Firenze e Mps contrari all'opa. Poletti, ancora prima di sapere che da Siena il presidente della fondazione Giuseppe Mussari ribadiva il no all'opa anche dopo l'uscita di Consorte, aveva bocciato la soluzione temporanea, chiedendo una soluzione rapida per dare garanzie al mercato, ai risparmiatori, ai clienti. Lo ha ripetuto alla fine dell'incontro quando diversi presidenti erano usciti dalla sala per confermare ai giornalisti in attesa la necessità di una soluzione «chiara e definitiva» dietro alla quale si è letto un sostanziale via libera per Stefanini. «Ci sono delle regole per le società quotate ed il mercato le conosce. O stiamo dentro questi pilastri o ci facciamo molto male», ha insistito alla fine il presidente nazionale della Lega, spiegando che fra oggi (cda Holmo) ed il nove gennaio (cda Unipol) la proprietà deve nominare un vertice. Prioritario è che la proprietà («a loro spetta decidere») esprima il presidente «con una mandato pieno che porti a termine l'Opa possibimente in maniera positiva - ha osservato ancora Poletti - definisca la governance e metta mano alle alleanze». Sulla figura dell'amministratore delegato Poletti si è limitato a dire che deve essere «il migliore che siamo in grado di trovare. Da dove viene non è elemento decisivo, ma il management deve avere il massimo delle qualità professionali». L'auspicio è che questo nome salti fuori il 9 dopo il cda di Unipol, ma non è detto che sia così. «Non cascherà il mondo se si farà solo il presidente»,ha detto ancora il Presidente nazionale della Lega. Stefanini dunque in pole position, ma va detto che quasi tutti oggi sono stati prudenti ed hanno ribadito fino alla noia che spetta alla proprietà decidere e all'incontro di Bologna non c'erano i consiglieri di Holmo. Prematuro quindi dire che è fatta per il presidente di Coop Adriatica così come non è chiaro se ci sarà o chi possa essere il vice presidente. Anche sulla figura dell'ad le posizioni sono state diverse. C'è chi lo vorrebbe scegliere dentro il mondo cooperativo, non escludendo per niente anche il mondo bancario che ruota attorno a Mps (Renzo Marinig, Friuli Venezia Giulia), chi non esclude l'opzione esterna (Bruno Galardi, Lombardia). Tutti concordi però sulla distinzione delle cariche (amministratore delegato e presidente), e sulla necessità di portare a casa la Bnl attraverso l' Opa («anche perchè le coop hanno un rapporto difficile con il credito», ha detto il presidente della Puglia Luigi Sansò). DIL 04-GEN-06 18:53 NNN

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