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«Prodi, cosa ne pensi delle droghe?»

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Stavolta Forza Italia ha preso di mira i problemi dell'antiproibizionismo e della liberalizzazione delle droghe. Problemi che potrebbero far parte del programma che Prodi e i suoi stanno preparando in vista delle prossime elezioni politiche. Così il presidente della consulta etico-religiosa del partito Maria Burani Porcaccini si è rivolta direttamente a Romano Prodi per chiedergli di dire ai cittadini se, nel suo programma, troveranno spazio anche questi temi. «L'antiproibizionismo, come è stato ampiamente dimostrato in Svizzera - dice il deputato azzurro - aumenta le morti per droga e non serve a recuperare le tossicomanie più acute: Prodi deve dire se vuole inserirlo davvero nel suo programma». «Dobbiamo sapere veramente - aggiunge - se in Italia c'è il rischio che con una maggioranza di centrosinistra si avvii una liberalizzazione delle droghe: è un diritto di cittadini». «Il caso svizzero - prosegue la Burani - ci dimostra che, dal 1992, anno in cui è iniziata la sperimentazione sulla liberalizzazione, la mortalità legata alla tossicomania si è attestata al tre per cento (percentuale molto più alta di quella generale riferita ai tossicodipendenti) e che tutti gli eroinomani gravi hanno lasciato dopo diverso tempo la sperimentazione stessa, facendone fallire gli obiettivi». «Mentre auspichiamo che il Parlamento approvi in questo ultimo mese la nuova legge - conclude Burani - chiediamo ufficialmente a Prodi qual è il suo programma in materia».

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