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Ricorso su multe annullate a Rai e Mediaset

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Il Consiglio ha anche chiesto la sospensione della sentenza del Tar. «Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, esaminate le motivazioni delle sentenze con le quali il Tar Lazio ha annullato i provvedimenti sanzionatori adottati nella precedente consiliatura a carico delle società RAI-Radiotelevisione Italiana, RTI Spa e Publitalia Spa in tema di posizioni dominanti nel settore televisivo - spiega una nota - ha deliberato di proporre appello al Consiglio di Stato chiedendo anche la sospensione delle sentenze stesse». Con uno degli ultimi atti del suo settennato, il precedente consiglio dell'Authority guidato da Enzo Cheli si pronunciò per una sanzione pari al 2% del fatturato 2003: 20 milioni di euro per la Rai, 40 per Rti e 5 per Publitalia '80. La multa chiuse formalmente il procedimento aperto dall'Autorità a settembre 2004 per verificare l'inottemperanza al richiamo formale a rientrare nei tetti della legge Maccanico. Di fatto, mise la parola fine a un lungo e faticoso periodo, sei anni di indagini, audizioni e nessuna sanzione. Rai e Mediaset avevano annunciato il ricorso al Tar. Tra i punti di forza della linea difensiva dei due gruppi, il carattere non formale del richiamo dell'Autorità. Altro elemento sottolineato da Rai e Mediaset, la decisione dell'Authority di sanzionare direttamente, senza nessun atto di contestazione. Secondo le motivazioni della sentenza, depositate nei giorni scorsi, il Tar avrebbe contestato all'Autorità che il suo richiamo alle parti del luglio 2003 era una semplice esortazione a tenere un determinato comportamento e non un atto sanzionatorio, la cui inosservanza poteva portare all'erogazione di multe: di qui la decisione di annullare le sanzioni. Ora la parola passa al Consiglio di Stato.

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