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Pisanu: «Pericolo violenza sulle elezioni»

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L'allarme del ministro sui «forti rischi» di destabilizzazione a causa del clima politico incandescente

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E per bloccare questa spirale devono intervenire i partiti: «Spetta a loro isolare i violenti», solo loro possono controllare se «turbatori sistematici» sono iscritti nei loro partiti. Non usa mezzi termini il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu e, riferendo in commissione Affari Costituzionali alla Camera sull'aggressione al leghista Borghezio, avverte: «Sono venuto qui a denunciare questi episodi, con il serio proposito di richiamare tutti al dovere di isolare, ora che siamo ancora in tempo, questi gruppi». Un appello che il ministro ha ricordato di aver già lanciato al Parlamento, senza però aver trovato «sufficiente ascolto». E che oggi è venuto a rilanciare, «con rinnovata preoccupazione». «Stiamo andando incontro ad un periodo politicamente difficile - ha detto il ministro - Certo, non mi preoccupo del normale conflitto sociale e politico, ma mi preoccupo del rischio che esso possa essere inquinato e deviato dal suo naturale alveo democratico». Un allarme, quello sui «rischi di una crescente conflittualità sulla quale si sono venute innestando forme sempre più gravi di illegalità diffusa e violenza politica», già lanciato da Pisanu al Parlamento. Il ministro aggiunge che il compito di «isolare e denunciare i violenti spetta innanzitutto alle forze politiche e sociali». Un appello rivolto a tutti i politici, per scongiurare il rischio che «monti un clima velenoso e avvelenatore» e non certo per «addebitare a chicchessia in Parlamento responsabilità specifiche su questi episodi», ha detto poi il ministro durante la replica, rispondendo così a chi lo aveva criticato perchè nella sua informativa, ricostruendo la vicenda, aveva detto che ad attendere il treno nella stazione di Milano c'era il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Augusto Rocchi, al quale «si sono aggiunti il consigliere comunale Daniele Farina, il consigliere regionale della Lombardia, Luciano Muhlbauer e l'on. Giuliano Pisapia». E il ministro ora sta valutando l'ipotesi di fornire ai partiti le liste dei turbatori. «Poichè esistono elenchi piuttosto corposi di turbatori sistematici dell'ordine pubblico - ha detto - mi sto chiedendo se non sia il caso di fornirli ai gruppi politici perché riscontrino se per caso senza volerlo non se ne trovi qualcuno iscritto al proprio partito». Ed ha aggiunto: «Non si può stare in silenzio di fronte a fatti di questo genere: si comincia con l'imbrattare un muro, poi si passa alla rottura delle vetrine, al ceffone, poi si arriva alla P38, si arriva ad uccidere». Tornando a Borghezio, Pisanu ha ricordato che è stato «brutalmente» colpito, senza alcuna provocazione. «Anch'io lo conosco bene -ha detto Pisanu- credo di essere stato più volte oggetto di attenzioni polemiche da parte sua. Non abbiamo la stessa sensibilità. Non abbiamo lo stesso modo di fare. Ma più di tutto mi ha colpito la totale assenza di provocazione». E non solo: «Sono rimasto colpito -ha aggiunto- anche dal silenzio a dir poco omertoso delle 350 persone che erano sul treno, mentre posso spiegare quello dei 50 che attivamente hanno spalleggiato chi lo ha aggredito». Violenza gratuita dunque, voluta da una «squadraccia di picchiatori» che ha agito per puro «odio politico».

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