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Fassino incita i suoi «Siamo sotto attacco»

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E Piero Fassino scende in campo di persona. Ieri sera il segretario della Quercia ha visitato una sezione del partito a Roma, nella periferia della capitale: la sezione Tufello-Val Melaina in una zona di case popolari. Iscritti e militanti lo aspettavano pazientemente affollando i locali della sezione e il cortile esterno e il segretario Fabrizio Picchetti in un breve saluto ha subito lamentato: «Alcuni alleati ci trattano troppo violentemente sui giornali». Fassino ha fatto solo un breve accenno alla questione dell'Unipol preferendo parlare dei successi della Quercia e della «rinnovata forza» di un partito che nel 2001 era «piegato dalla sconfitta». «La vicenda Unipol - ha osservato il segretario riscuotendo il consenso dei presenti - viene usata strumentalmente per un attacco nei nostri confronti. Ci attribuiscono responsabilità che il nostro partito non ha e la destra utilizzerà ogni strumento pur di piegarci e di sconfiggerci». Alla sezione del Tufello quasi nessuno crede che il centrodestra possa vincere le elezioni e qualcuno grida nella calca: «Berlusconi è cotto». Un altro dice che il premier «è finito e lo si è visto a Porta a porta». Ci pensa un dirigente della sezione a replicare: «Compagni la vittoria non è scontata stiamo attenti ai colpi di coda». Fassino annuisce.

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