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Fiorani offre anche le sue case

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Stando a quanto si apprende in ambienti giudiziari Gianpiero Fiorani, interrogato domenica dai magistrati per 10 ore nel carcere di San Vittore, si è reso disponibile a mettere a disposizione della magistratura anche le sue ville in Sardegna e a Cap Martin. Dunque accanto alla fortuna in denaro «accumulata in breve tempo» e in gran parte investita in titoli ed azioni depositati presso conti esteri anche le ville principesche le cui foto sono apparse in questi giorni sui principali rotocalchi italiani. I giudici milanesi comunque giudicano con cautela gli interrogatori resi da Fiorani sabato e domenica nei quali avrebbe fatto anche i nomi di una serie di politici e imprenditori amici con cui sarebbe cresciuto professionalmente e che lo avrebbero aiutato in diverse operazioni finanziarie per proteggere l'italianità del sistema bancario e mediatico del sistema italiano. Sui nomi c'è il più stretto riserbo. Anzi gli interrogatori di Fiorani sono stati secretati perchè ora sarà necessario approfondire il ruolo di alcune persone nominate dall'ex ad di Popolare italiana. Oggi poi il gip Clementina Forleo, interrogherà Silvano Spinelli, ex dirigente di Bpi e uomo di fiducia di Fiorani, finito agli arresti domiciliari la scorsa settimana. Inoltre la Procura di Roma chiederà a quella di Milano la copia degli atti sulla posizione dell'ex amministratore delegato di Bpi non appena avrà concluso i suoi interrogatori davanti ai pubblici ministeri del capoluogo lombardo. A Roma Fiorani è coinvolto in due diverse indagini: una riguarda gli sviluppi nella capitale dell'inchiesta Antonveneta e l'altra è quella sul dissesto del gruppo alimentare Cirio. Per quest'ultima, il pubblico ministero di Roma ha già chiesto il suo rinvio a giudizio. In base a quello che verrà fuori nell'indagine di Milano, la Procura prenderà iniziative e non si esclude che i magistrati capitolini possano recarsi nel capoluogo lombardo per interrogarlo. In particolare, l'indagine della capitale deve riguardare anche il «personaggio» che avrebbe avuto il compito di «segnalare i politici da accreditare». Nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata di Antonveneta, i magistrati milanesi accompagnati da alcuni ufficiali di pg della Guardia di Finanza di Milano sono partiti ieri mattina per la Svizzera, per incontrare i colleghi d'oltreconfine ed esaminere tutta la documentazione sequestrata mercoledì nei confronti, tra gli altri, di Fabio Massimo Conti. Quest'ultimo, arrestato nell'ambito dell'operazione di martedì scorso, è a San Vittore con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. E proprio a Lugano tra oggi e mercoledì i magistrati svizzeri decideranno se aprire un'indagine per riciclaggio nei confronti di Paolo Marmont, l'uomo che con Conti gestiva il fondo Victoria Eagle «scampato» al mandato di cattura emesso da gip di Milano perchè cittadino residente in Svizzera. Ieri mattina durante una trasmissione di radio Radicale il presidente de deputati ds ha confermato di aver incontrato nel marzo scorso Gianpiero Fiorani. «Precisamente il 1 marzo 2005 e su richiesta dell'allora amministratore delegato della Bpi, in relazione all'iter del disegno di legge sul risparmio. Analoghi incontri hanno avuto luogo con altri soggetti rappresentativi interessati al provvedimento prossimo all'esame dell'assemblea» ha poi precisato il portavoce di Violante. «Queste posizioni, come si evince dagli atti parlamentari - ha spiegato il portavoce - sono state confermate nell'aula di Montecitorio».

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