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Craxi: «Attenta alla città popolana»

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«Albertini un amministratore di condominio. Ora una piazza per mio padre»

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Soprattutto, come socialista riformista e liberale. E c'è da crederci, se chi parla, a piede dell'attestato di stima a Letizia Moratti, candidata a sindaco di Milano, si firma Stefania Craxi. Anche se la sua vita è ormai a Roma, dove dedica anima, corpo e politica alla battaglia di giustizia per suo padre, a Milano è legata a doppio filo. «Tutte le sorti di Milano mi stanno a cuore. Sarò al fianco della Moratti». E di Letizia è amica da tempo. «L'ho chiamata per farle gli auguri, è una donna che stimo, ha una storia personale di grande impegno sociale che lei non pubblicizza». Ce la racconti lei… «Ha dedicato parte della sua vita a dare una mano alla comunità di San Patrignano, dove si reca spesso durante il week-end. Una cosa che molti, nella sua posizione, non avrebbero fatto». Signora Craxi, questo fa parte dei sentimenti e va bene. Politicamente, però, che peso ha la candidatura della Moratti? «Sicuramente risponde alla richiesta di una candidata con una marcia in più per una Milano che può ambire a un ruolo di capitale europea e morale». Scusi, ma è rimasta delusa dall'attuale sindaco? Non vorrà mica dire che Albertini…? «Albertini ha avuto il limite di sentirsi un amministratore di condominio e Milano non può essere un condominio». Vede che si aspettava di più da Alberini? «Non lascia alla sua erede una città malgovernata, ha anche avviato progetti importanti». E allora che cosa c'è che non va? «È stato un sindaco di basso profilo». E la Moratti potrà assicurare questo qualcosa in più? «Mi ha detto che è molto contenta e motivata. Non solo. Nutre nei confronti della città, che l'ha accolta, lei che non è milanese, un sentimento di grande gratitudine». Da amica, le dia una consiglio. Che cosa non dovrà fare? «Milano ha due anime, quella economica finanziaria, nella quale lei è ben inserita, poi c'è quella popolana e popolare. Ecco, le consiglio di tenere in considerazione anche questa». Perché secondo lei sul nome della Moratti il centrosinistra non è apparso particolarmente velenoso? «Sono convinta che nella sua lista darà spazio al mondo riformista milanese deluso dalla mancata candidatura di Veronesi. Quel mondo, storicamente di sinistra, oggi può riconoscersi nella lista Moratti. Una donna intelligente e un ottimo ministro». Senta, ma nella Milano che un tempo fu di suo padre, Bettino Craxi, lei, Stefania Craxi, non avverte la mancanza di un candidato socialista? «Se non c'è un candidato socialista è colpa sicuramente della falsa rivoluzione giudiziaria che ha decapitato la classe dirigente socialista milanese. Ma è anche vero che nessuno ha saputo reagire, prendere in mano la bandiera e, peggio ancora, non ha saputo trasferire quei valori a un'altra generazione». Moratti terrà conto di quest'anima socialista liberale e riformista? «Ne sono certa e mi auguro che uno dei suoi primi atti da sindaco sarà di intestare una piazza o una strada a mio padre».

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