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«Io non l'avrei usata»

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Franco Monaco, vicepresidente del gruppo della Margherita alla Camera, non ha dubbi, quella foto sbattuta in prima pagina «è una scelta comunicativa che non condivido». Ma subito aggiunge: «Pur non condividendo la forma, condivido l'esigenza di richiamare all'attenzione dell'opinione pubblica un problema morale e sociale così rilevante». Anche se lo strumento utilizzato è un'indagine conoscitiva? «Io contesto i tempi e i modi con cui è stata proposta l'indagine conoscitiva. Farla a fine legislatura non è una cosa seria. Tra l'altro non dimentichiamoci che le annuali relazioni che il ministero della Salute presenta sull'attuazione della legge 194 vengono puntualmente trascurate anche da chi, oggi, manifesta questo eccesso di attenzione per il tema dell'aborto». Quindi lei contesta i modi, non il contenuto della proposta? «Contesto la strumentalità e l'ipocrisia. Fare un'indagine conoscitiva oggi significa banalizzare il problema gettandolo nel tritacarne della campagna elettorale». Il tema dell'aborto, quindi, troverà spazio nel programma dell'Unione? «Credo di sì. Non certo come revisione della 194 che è ormai patrimonio acquisito di tutti. Piuttosto come politiche di prevenzione del fenomeno. Il che significa innanzitutto una più adeguata applicazione della prima parte della legge e poi una più larga politica di sostegno della donna e, più in generale, della famiglia».

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