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Premi in vista per i comuni che risparmiano

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Daniela Santanchè ha infatti proposto un meccanismo premiale verso i comuni e le province virtuose cioè la cui spesa corrente dell'ultimo triennio è stata inferiore alla media nazionale. Questi enti locali dovranno tagliare la spesa del 6% rispetto al 2004, contro una riduzione del 7,3% dei comuni «spendaccioni» (rimangono esclusi dai tagli, i comuni sotto i 3.000 abitanti). Contemporaneamente il relatore ha chiesto una stretta sui controlli dei loro bilanci, con una supervisione preventiva da parte della Corte dei Conti a cui andranno trasmessi tutti gli atti di spesa di rappresentanza e consulenza superiori ai 1.000 euro. La relatrice ha pure proposto una serie di misure che dovrebbero portare a ulteriori risparmi da parte delle pubbliche amministrazioni, attraverso una maggior rilevanza della Consip nell'acquisto di beni e servizi. E non sono mancati colpi di scena, come la bocciatura del governo di una delle norme proposte da Santanchè, e cioè la possibilità per Regioni, Province e Comuni di fare un concordato preventivo sui tributi di loro competenza. La proposta della relatrice, tecnicamente, è articolata in quattro diversi emendamenti e comprende, tra gli altri, il famoso emendamento «pro-Messina» che permette, dopo Catania, anche alla città sullo Stretto di assumere gli Lsu. Ma la proposta di Santanchè potrebbe essere integrata da un ulteriore emendamento che potrebbe essere presentato oggi, giorno in cui la commissione dovrebbe concludere l'esame della Finanziaria. Intanto il ministro Roberto Maroni ha riferito che «non c'è accordo» sugli oltre 2 miliardi liberati dallo slittamento della riforma del Tfr. Se ne parlerà oggi pomeriggio in un vertice con Berlusconi, Tremonti e i leader della Cdl. Vediamo nel dettaglio le misure proposte.

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