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Fini: «Romano è una minestra riscaldata»

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La situazione di Alleanza nazionale nel capoluogo è disastrosa e il presidente ieri, irritato per la situazione «di torpore» del partito ha voluto dare una sferzata vigorosa. «Ai parlamentari regionali e nazionali dico: nessuno si consideri beneficiario di riconoscimenti a vita, nessuno di loro per il momento è ricandidato». «Catania - ha aggiunto il leader di Alleanza Nazionale - è una città con un potenziale enorme per la Cdl. Mi sembra che la classe dirigente di An si sia adagiata sugli allori. Allora nessuno si può risentire ricandidato». Il presidente del partito ha invitato i deputati nazionali e regionali di An «a dire basta ai personalismi che sono offensivi per la nostra memoria storica e politica. Le elezioni dobbiamo vincerle e quindi dobbiamo cambiare mentalità». Poi ha incitato la squadra di partito a non mollare e ha tracciato l'immagine di un centrosinistra con delle profonde contraddizioni al suo interno. «Romano Prodi è una minestra riscaldata, che non riesce ad approfondire alcuna soluzione e così rischia di spaccare la sua coalizione». E poi: «Il programma di Prodi non può andare oltre ai titoli perchè i contenuti non potranno mai essere condivisi dalla sua coalizione: dal centrosinistra, dai verdi, dalla sinistra radicale e dai no global». Fini ha usato una metafora calcistica per dire che la vittoria elettorale è a portata di mano. «Il campionato si può vincere e ci sono le punte che fanno i gol e noi i cannonieri li abbiamo». «L'importante - sottolinea il leader di An - è che dobbiamo crederci tutti mobilitandoci. Il centrosinistra ha venduto la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. E questo lo dico da una città, Catania, dove la vittoria del centrodestra è stata accolta con molta sorpresa dal centrosinistra. Dopo la rielezione di Scapagnini a sindaco, avreste dovuto vedere certe facce in Parlamento...». Fini si è detto sicuro dela vittoria di Luigi Ragno a Messina al primo turno per le comunali che si svolgeranno oggi e domani. «Ci sono tutte le condizioni affinchè ciò accada. Messina ha pagato pesantemente l'assenza di un sindaco per due anni». Fini ha anche affrontato la questione del'allargamento della coalizione di centrodestra a cui sta lavorando alacremente Berlusconi. «La Cdl deve essere una coalizione larga ma chiamiamo a raccolta solo chi condivide il nostro programma. Se chi arriva condivide il programma, non c'è problema per alcuno». Fini che stasera e domani sarà a Barcellona ha anche parlato di politica estera. Affrontando il tema del Patto di Barcellona, il progetto di collaborazione sociale, economica e culturale tra i Paesi della Ue e quelli del Mediteraneo, Fini ha deto che «purtroppo il bilancio non è tra i più positivi: si è fatto qualche cosa ma resta ancora molto da fare». «Siccome l'Italia, anche per la sua collocazione geografica, ritiene che tutto ciò che accade nel Mediterraneo è strategico - osserva il vice premier - anche nella riunione metteremo in evidenza la necessità di un'attenzione non solo verso l'Est dell'Europa ma anche verso Sud». «Uno dei temi più importanti di questi anni - cita Fini come esempio - è quali politiche mettere in campo per contrastare l'immigrazione clandestina e garantire un'integrazione senza scontri sociali. L'Ue ha aperto l'agenzia delle Frontiere a Varsavia, una scelta che l'Italia ha condiviso perchè c'è un problema di frontiera a Est, ma non possiamo non ricordare che l'emergenza autentica viene dal Sud. E con gli altri paesi Mediterranei - sottolinea il vice premier - stiamo facendo in modo che anche nella distribuzione delle risorse ci sia maggiore attenzione per il versante Sud».

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