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Berlusconi: Prodi e Rutelli contano zero

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«Nel centrosinistra valgono solo i Ds. Con loro le tasse alle famiglie cresceranno del 10%»

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Nel centrosinistra quanto contano Prodi e Rutelli? Ve lo dico io, contano zero». Berlusconi è caricato al massimo quando sale sul palco al Palaazzo dei Congressi dell'Eur dove ieri ha riunito tutta la macchina del partito,, dai delegati di collegio ai coordinatori regionali a quelli provinciali ai deputati e ai senatori. Un popolo che pende dalle labbra del suo leader dal quale ha ascoltato attento quelle che saranno le linee guida della campagna elettorale. Berlusconi ha insistito sulla necessità di allargare le alleanze con chi non si sente a sinistra, dai radicali di Taradash fino all'estrema ala destra di Alessandra Mussolini e Pino Rauti. La compattezza, per il premier, è la priorità e per mantenere questa unità, Berlusconi sarebbe anche disposto a mettere in secondo piano, ora, la tanto voluta riforma della par condicio. Alla convention, il presidente, con una serie di slide, ha illustrato quanto di «buono» ha fatto il governo, ha incitato la platea sferrando una serie di attacchi al vetriolo alla sinistra e iniettato dosi massicce di fiducia. «Ce la possiamo fare» è il messaggio che è uscito al termine della convention. Quanto alla sinistra non fa paura. Primo perchè, «Prodi e Rutelli contano zero e nel centrosinistra contano solo i Ds» ma questi sono ancora «malati di comunismo». «Quel 30% degli italiani che ha gli occhi aperti e vede il pericolo comunista voterà per noi» arringa Berlusconi e scherzando: «andreste mai a farvi curare da un medico che fa morire i suoi pazienti? Andreste mai da un avvocato che non ha mai vinto una causa? Ecco non si può stare dalla parte sbagliata e la sinistra lo era quando cadde il Muro di Berlino». Poi fa l'elenco dei pericoli a cui si andrebbe incontro con un governo di sinistra e in platea c'è chi prende nota. Servirà in campagna elettorale. «Con la sinistra al governo le tasse per la famiglia aumenterebbero del 10%. Senza contare la reintroduzione delle tasse sulle donazioni e le successioni». «La sinistra ha un suo sistema interno di capitalismo per cui lo Stato, per quanto riguarda il fisco, ha un occhio di riguardo verso le cooperative e queste ultime sono poi in grado di comprare una delle prime cinque banche italiane...». Poi ha invitato i coordinatori territoriali a insistere sulle «falsità» prodotte dall'opposizione e li ha incitati a non mollare. «Nel '94 le elezioni furono vinte in due mesi e abbiamo svolto un ruolo storico simile a quello della rivoluzione arancione dell'Est europeo... ora abbiamo il doppio del tempo. Dobbiamo puntare sugli indecisi, sui giovani, donne e anziani: sono la falange italiana per vincere le elezioni». A costoro, dice Berlusconi, bisogna ricordare quanto è stato fatto a cominciare dal milione e 526 mila posti di lavoro in più, al calo degli incidenti (50 mila in meno e circa 3.000 morti in meno) per l'introduzione della patente a punti e poi la cattura di 200 terroristi internazionali fino all'annientamento delle Brigate Rosse «compresi gli assassini di D'Antona e Biagi mentre la sinistra quando era al governo non è riuscita afare niente». Dal palco ha anche risposto alle accuse di alcuni quotidiani sullo sciopero generale. «Io furioso per lo sciopero? Veramente, non ho fatto neanche una piega, non ho fatto neppure un plissè...». Ma ha anche aggiunto che la mobilitazione era «inutile ed è costata anche in termini di disagi per i cittadini». Infine lancia una frecciata a Raitre. «Così si esprime al meglio la sinistra... mai dei contraddittori, negazione della realtà e giornalisti compiacenti... questa è la differenza tra noi e loro che non abbiamo mai usato le tv con queste finalità».

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