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Pisanu: «Non ci sono tagli in Finanziaria»

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Il ministro replica alla Cgil: «La politica per la sicurezza resta unitaria. La devolution? Un pasticcio»

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Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, dopo avere ascoltato la durissima relazione del segretario del Silp-Cgil, Claudio Giardullo, che ha definito «una iattura» la finanziaria, parlando di scelte che «peseranno in negativo sul sistema sicurezza per anni» ed ha liquidato come un «pasticcio istituzionale» la devolution, è intervenuto così al secondo congresso nazionale del sindacato di polizia. «I tagli previsti dalla Finanziaria - ha detto il ministro - non hanno neppure sfiorato le spese per la sicurezza, ma sono stati stanziati altri 200 milioni di euro per le forze speciali. Di più, ho la certezza datami dal presidente del Consiglio, che se emergessero ulteriori esigenze il governo sarà in grado di fronteggiarle». Nulla a che fare dunque, secondo Pisanu, con la «smobilitazione sulla sicurezza» della quale ha parlato nel suo intervento Giardullo, fornendo anche una serie di dati: si tratta di tagli che vanno dal 20 al 30% e di una finanziaria che riduce stanziamenti determinanti per l'attività di polizia come quello per la polizia criminale e la polizia scientifica (-23,2%), per il funzionamento della Dia (-20,4%), per la gestione dei mezzi (-31,5%), per gli apparati radio (-34,1%), per la polizia stradale (-43,5%), per le missioni operative (-10%). Ma non solo per Giardullo nella prima volta nella storia della polizia viene consentita la perdita di 2400 posti di lavoro già occupati da giovani agenti. «Una scelta incomprensibile sul piano strategico - dice il segretario del Silp-Cgil - che aggraverà le già difficili condizioni di lavoro del personale e rischia di compromettere la capacità di reazione alla minaccia terroristica e criminale». Ma il ministro, al contrario, parla dell'immissione in servizio in deroga di 2500 appartenenti alle forze dell'ordine, 1500 dei quali della polizia e della riassegnazione di 200 milioni di euro per le esigenze amministrative. E ancora, il ministro ricorda che nel quadriennio 2002-2005 il trattamento economico del personale della polizia ha avuto un incremento medio di 363 euro mensili, superiore a quello del quadriennio precedente e per i rinnovi contrattuali della difesa e della sicurezza 2,5 miliardi di euro. Dati che non hanno convinto neppure il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, presente al congresso. «Sulla Finanziaria - ha detto - abbiamo dati che dicono esattamente il contrario, in realtà sulla sicurezza si operano dei tagli e questo è un controsenso perchè la sicurezza è una grande priorità ed uno dei settori in cui bisogna investire». D'accordo invece sindacalisti e ministro sull'unità della politica in materia di sicurezza. Giardullo ha definito la devolution «una risposta sbagliata sul terreno delle politiche di sicurezza e pericolosa su quello dell'ordinamento» e l'intento di costruire venti polizie regionali «un pasticcio istituzionale ma anche operativo». Il ministro, da parte sua, ha definito «irrinunciabile» l'unità della sicurezza nazionale. «La sicurezza è unica - ha detto - e deve essere unica perchè unico è il codice penale, unico è il codice di procedura penale e unica è l'autorità nazionale di pubblica sicurezza rappresentata dal ministro dell'interno. Su questo non c'è da concedere a nessuno un millimetro di spazio». Ed anche sulla percezione di insicurezza dei cittadini, i pareri sono stati divergenti. È indubbiamente in crescita, secondo Giardullo, che nella sua relazione ha citato l'Istat, il Censis, l'Istituto Cattaneo, ma anche il procuratore generale presso la Corte di Cassazione ed ha parlato della crescita del numero dei reati, in controtendenza con l'andamento di tutto il decennio precedente, ed anche dell'insicurezza dei cittadini.

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