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Il governo inciampa sui cantieri chiusi

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Non colpiscono solo automobilisti e lavoratori, alle prese con la scure della finanziaria, ma creano sbandamenti di percorso anche tra chi dovrebbe seguire la stessa carreggiata. Dal prossimo gennaio infatti potrebbero fermarsi centinaia di cantieri, compresi quelli sulla Salerno-Reggio Calabria e sul raccordo anulare. E più di trecentomila lavoratori potrebbero perdere il posto a causa delle commesse che l'Anas sarà costretta a bloccare per via dei tagli che subirà sul fabbisogno. Ma secondo il ministro Giovanardi siamo davanti a un falso allarmismo. «Il governo intende smentire - ha detto nel question time alla Camera - i titoli dei giornali. Ho qui un articolo apparso su Il Tempo in cui si legge che si fermano i cantieri. Sono titoli assolutamente falsi. Non si ferma nessun cantiere, né quest'anno né il prossimo. Magari, si riscontra qualche difficoltà, come in Val di Susa (ma lì la protesta è sull'alta velocità! ndr). Questo è uno strano Paese - ha aggiunto Giovanardi - quando si intendono realizzare le opere si fanno i blocchi stradali per impedire addirittura i lavori». Dopo aver strappato gli applausi dei deputati di An, Giovanardi ha aggiunto: «Le risorse ci sono. Sulla base dei dati ufficiali del ministero dell'Economia e delle Finanze verranno corrisposti all'Anas nei prossimi giorni (e non nei prossimi mesi) oltre 126 milioni di euro finalizzati alla prosecuzione dei lavori di adeguamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Attualmente per il 2006 sono previsti stanziamenti complessivi in termini di cassa per l'Anas pari a circa 2,1 miliardi di euro». Quindi secondo quanto detto dal ministro il problema Anas andrà sicuramente risolto. E i lavoratori possono dormire sonni tranquilli. «Il governo - ha concluso Giovanardi - conferma che i cantieri non chiuderanno e che tutte le opere iniziate verranno ultimate». Inoltre sono previste ulteriori risorse, che permetteranno l'apertura di nuovi cantieri, mediante operazioni di finanza strutturate con istituti di credito. Di diverso parere sulla questione Anas sembra essere il viceministro di Lunardi, Martinat, che esterna la sua preoccupazione sul rischio di chiusura anche di numerosi cantieri aperti. Preoccupazione confermata dal diessino Fabrizio Vigni: «Il viceministro in commissione ha ammesso che l'allarme è fondatissimo». Ha ragione Giovanardi o Martinat? «In verità - ha spiegato Armani - è l'Anas che ha una struttura un po' confusa che andrebbe riorganizzata. Diventano necessari alcuni correttivi guardando, ad esempio, quanto sperimentato con il modello Alitalia, con particolare riferimento alla costituzione della holding da quotare in borsa». Quindi riassumendo: per recuperare quota l'Anas prova a volare sulle ali dell'Alitalia. «In questo caso - ha aggiunto il presidente della commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici - i flussi finanziari potrebbero compensare il fabbisogno di cassa. Il problema della manutenzione potrebbe risolversi con delle concessioni a "sotto-società" controllate». Ulteriori fondi potrebbero essere reperiti dal notevole patrimonio dell'Anas. Dalle aree di servizio alle case cantoniere, dai cartelloni ai terreni espropriati. Quindi, saldi in vista.

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