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«Umberto tranquillo Maroni temeva Fini premier? Ora sì»

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Si ferma, ci pensa su. È rimasto per tutto il tempo seduto dietro a Umberto Bossi, un onore che gli ha voluto tributare la Lega. Quel giorno di diciotto anni fa Bossi entrava al Senato, primo parlamentare della Lega, e lui, alla Camera, primo deputato. E allora, Leoni: che cosa prova? «Mah, come un pilota che si leva in volo per la prima volta da solo. È un giorno epico. Me lo ricordo bene quel 4 luglio del 1987». Che cosa accadde? «Nacque la nuova legislatura. Con Bossi dedidemmo che nei nostri discorsi avremmo pronunciato la parola federalismo, la prima volta nel Parlamento». Oggi è una realtà... «Incredibile che ci sia voluto tanto tempo. Che il Paese non abbia capito subito che era necessario riformare la Costituzione. Anzi, alcuni in aula, ancora non l'abbiano capito». E chi si riferisce? «Alla sinistra. Pensavo, ascoltando i suoi rappresentanti: "Ma dove sono rimasti questi? L'Italia non è più un Paese agricolo..." Sembrano appartenere a un altro mondo». Però la riforma del titolo V l'hanno fatta. «Non è una riforma quella. Questa di oggi è una riforma vera». E adesso che è passata, che fine fa la Lega? «Continua a combattere. Le ho detto, ci siamo appena messi in volo. Faremo la battaglia per il referendum». Come? «Con i nostri mezzi, dal 29 novembre La Padania, il nostro giornale, sarà distribuito in tutto il Paese. Faremo sentire la nostra voce, faremo convention ovunque. A Milano, e poi a Roma, nel Sud Italia. Ovunque». E Bossi? Come l'ha trovato? «Bene, benissimo. Era davvero emozionato. Maroni di più, diceva che non ce la facevamo, avevamo solo sette voti di vantaggio. Ma Umberto era fiducioso». E che cosa diceva in tribuna? «Commentava gli interventi». Che cosa diceva? «Nulla, i soliti commenti di Umberto». E cioè? «Non sentivo bene, ero dietro e poi parlava soprattutto con Manuela. Mi ha stupito come conoscesse tutti i senatori, uno a uno. Ricordavo che era un po' staccata dalla politica. Macché. Era più preparata di me». Be', e non ascoltava i loro commenti? «Tra moglie e marito non metter il dito». Da voi sono venuti tutti, un pellegrinaggio. Che effetto le ha fatto vedere Fini paladino della devolution? «Vuol fare il premier, forse ora può». F. D. O.

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