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Romiti e Pistorio alla cena di Fassino

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Prodi al tavolo con Napolitano. Bersani: «Aboliremo la Costituzione di Calderoli»

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Il presidente della Quercia, Massimo D'Alema, siede in un tavolo vicino. Nella scaletta della serata dei Diesse con gli imprenditori daln titolo «Amara l'Italia», il primo intervento è del responsabile del programma dei Ds, Pierluigi Bersani. Tra gli imprenditori ci sono Matteo Colaninno, Pasquale Pistorio, Maurizio Beretta e Anna Maria Artoni. Molti anche i direttori di testate televisive e di quotidiani. Per quanto riguarda la Rai ci sono Mauro Mazza, Paolo Ruffini e Bruno Vespa. Presente anche Michele Santoro. Il mondo delle imprese è inoltre rappresentato, fra gli altri, da Cesare Romiti, Carlo De Benedetti e Carlo Caracciolo. Nutrita anche la rappresentanza del fronte sindacale, a cominciare dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, dal segretario generale aggiunto della Uil, Adriano Musi e dal responsabile economico della Cgil, Beniamino Lapadula. Presente anche il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, e il presidente della Fondazione Mps, Giuseppe Mussari. Bersani attacca subito: il primo atto del centrosinistra al governo sarà abolire «con l'aiuto del popolo» la Costituzione di Calderoli. Pierluigi Bersani parla agli imprenditori che hanno accettato l'invito dei Ds alla cena. Il suo è un un mix di radicalismo e moderazione, un invito alla serietà ed allo spirito collettivo, senza dover ricorrere a lacrime e sangue, e tanto coraggio. Piero Fassino ha voluto fare le cose in grande ed al posto della solita conferenza stampa in cui illustrare le 68 schede (circa 200 pagine a cui hanno lavorato 200 persone in otto mesi) ha deciso di convocare all'ex cinema Etoile, trasformato in un elegante spazio convegni, il pensiero programmatico dei Ds in un'atmosfera conviviale. Prima di iniziare la cena, Bersani ha spiegato che i Ds non hanno presentato «un programma a scatola chiusa» ma un contributo sostenendo che «un programma non è attaccare con lo scotch le opinioni di diversi partiti». «Noi pensiamo ad un progetto - ha sottolineato - che deve avere dentro quel tanto di radicalità e quel tanto di moderazione che ci vuole per il nostro paese». Secondo il responsabile del programma per i Ds, «bisogna lavorare per un governo che non sia un classico governo di coalizione che dentro i grandi paletti del programma abbia la sua autonomia di azione, possa parlare al paese e possa lavorare con serietà, tranquillità e coraggio». «Perchè - ha sottolineato - c'è bisogno di coraggio a questo giro».

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