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Il rebus dei bebè alla Camera

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Il 3 novembre un vertice di maggioranza aveva festeggiato il ripristino a 1.140 milioni della somma destinata alla famiglia che sembravamo invece dover calare a quota un miliardo e l'accordo sulla distribuzione delle stesse risorse. Di quella somma si era deciso che 750 milioni andassero ai neonati: mille euro a ciascuno dei nati nel 2006 - onere complessivo 500 milioni di euro circa - e per il 2005 ai soli secondogeniti. Ora quell'accordo è cambiato nel testo della Finanziaria approvata a Palazzo Madama e si è deciso di spostare il bonus sui nati o adottati nel 2005 e di dare un contributo di 160 euro ai bimbi nati o adottati tra il 2003 e il 2005. L'Udc ha criticato le misure per la famiglia decise dai senatori e ha chiesto e ottenuto che vengano modificate alla Camera. Per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti l'importante è che le misure vengano cambiate senza mutare i saldi. Il punto però è che l'Udc chiede di ritornare all'intesa originaria raggiunta all'inizio di novembre ma in realtà si spinge oltre. Adesso l'assegno di mille euro dovrebbe essere staccato indifferentemente per i nuovi nati del 2005 e del 2006, senza distinzioni tra primo e secondogenito. D'accordo, ha detto il numero uno del Welfare Roberto Maroni, ma questo significa che servono altri 500 milioni di euro. Ed ecco che i conti sono destinati a saltare di nuovo a meno che non si decida di rinunciare alle altre misure o a recuperare altre risorse.

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