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Il centrosinistra chiede che ci sia la sperimentazione

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Se il centrodestra è tutto a fianco al presidente della Cei (Bondi, Fi: «Discorso di buonsenso»; Angelilli, An: «Verificherò le autorizzazione Ue»), il centrosinistra prende le distanze. Soprattutto perché prima delle parole di Ruini, aveva parlato il ministro Storace: «Le Regioni che sperimentano la pillola fanno a gara a incentivare l'aborto». Per Rosy Bindi (Margherita) va bene la sperimentazione della Ru486 che, però, «non può diventare una via breve per l'aborto», ma «coloro che la negano in qualche modo possono non rispettare la donna». Anche l'Udeur è ondivaga: «Sono contrario alla possibilità di commercializzazione della pillola abortiva Ru486 in farmacia, mentre sono favorevole a un utilizzo della pillola abortiva solo nelle strutture sanitarie pubbliche, esclusivamente in via sperimentale». Protestano i Ds con Lanfranco Turci: «È comprensibile che la Chiesa mantenga la sua posizione di condanna dell'aborto ma sconcerta invece la richiesta, implicita nelle parole di Ruini, che la scelta dell'aborto continui a comportare per la donna il dolore fisico». Distinguo simile anche da Beppe Fioroni, anche lui della Margherita: «Sperimentare in ospedale per avere dati certi a tutela della salute delle donne è possibile ma siamo contrari alla vendita diretta del prodotto in farmacia». I Radicali, alleati dell'Unione, vorrebbero proprio zittire Ruini: «Droga, aborto, rapporto tra Stato e Chiesa, ordine pubblico, politica estera, legge finanziaria e provvedimenti economici: il cardinale Camillo Ruini non sta neanche scrivendo un manifesto elettorale, ma è già passato all'esposizione di un programma di governo», spiega Daniele Capezzone. In soccorso arriva lo Sdi con Roberto Villetti: «Spiace, ma la Chiesa sta facendo politica». Attacca infine anche Rifondazione comunista: «La politica becera e intimidatoria del centro destra in merito alle scelte delle donne - afferma Tiziana Valpiana in una nota - non si limita, come richiede il Ministro Storace, a distruggere i consultori pubblici, una delle più importanti conquiste della battaglia delle donne prevedendone la gestione da parte del Movimento per la Vita».

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