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Alla fine il dubbio: «Ma la sinistra mi manderà in onda?»

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Nella puntata-testamento spirituale e politico il Molleggiato supermoralista e surreale, attacca anche qualla sinistra che bada agli affari suoi, ai suoi interessi economici. Alle sue scalate. E, attraverso la travolgente canzone di Crozza, anche quel che resta della nostalgica Dc dei suoi vent'anni, in questa sinistra di oggi. «Non me lo sarei mai aspettato di trovarmi De Mita dopo 30 anni», afferma Crozza e aggiunge «all'improvviso me trovo col proporzional». «Amo la sinistra, la destra , il centro. Tengo due bambini piccoli. Amo todos» conclude Crozza. E pure lui, il Molleggiato, sa che il mondo, allora, non si divide solo in rock e lento. In bianco e nero. In vecchio e nuovo. In Destra e Sinistra. Ma ci sono sfumature. È più complicato, insomma. Attacca a destra e a manca, ma cerca di pareggiare i conti, stavolta. E anche i ringraziamenti sono bipartisan. In fondo, deve aver pensato, io gli estimatori ce l'ho da una parte e dall'altra. E i nemici pure. Non solo, ma quel Berlusconi che forse ha atteso trepidante e timoroso e che non è mai arrivato, lo porta in scena lo stesso. Una presenza che ha aleggiato per tutto il tempo sul programma e che ora sta lì. Proprio come lui. Lui che adesso è in Tv a manifestare e sermoneggiare sulla libertà, contro la guerra e le ingiustizie. E invece, si mette a pensare, non è mica detto che se e quando il centrosinistra andrà al potere, potrà essere lì, lo stesso, a prendere per i fondelli, molto più che adesso, Prodi, Rutelli, Fassino, D'Alema, Bertinotti e tutti gli altri. Insomma, se dire «Chi adotta un bambino è rock, chi ne adotta due è hard rock. La burocrazia dell'adozione è lenta, molta lenta» e che «la guerra è sempre sbagliata. La guerra è terribile, ovunque avvenga», va bene a tutti. Quando invece uno come lui si mette a dire in Tv: «Se la destra rincorre il business e la sinistra anche, allora per chi bisogna votare?» allora, magari, può pure dare fastidio a qualcuno. Alla fine, Celentano il dubbio ce l'ha. Non sa più se quegli Angius e Bertinotti, una volta al potere, se ci andranno mai, saranno così magnanimi con lui. E pure se a Sabina Guzzanti il microfono lo concede, alla fine, lei sembra non saperlo più usare. Diventa stantia, ripetitiva e si mette pure lei a imitare Porta a Porta. Quasi che non ci fosse altro argomento ormai. Ma è allora Bruno Vespa il più rock di tutti. Visto che riesce a voltare a suo vantaggio pure le critiche.

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