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Un prete «Insegnatemi a scioperare»

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Monsignor Pierluigi Cordola, arciprete di Bussoleno, vuole andare fino in fondo nella battaglia contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità. Ha preso la parola, nell'affollata assemblea nel centro polivalente di Bussoleno: oltre 1500 valsusini stretti come sardine e chi non è riuscito a intrufolarsi è rimasto fuori al freddo nel parcheggio ad ascoltare l'eco degli altoparlanti. Tutti i relatori che si sono avvicendati al palco hanno ricevuto applausi, ma un'ovazione ha salutato la presa del microfono da parte di monsignor Cordola, che nella notte precedente era stato vittima di un atto vandalico, con la sua auto danneggiata nel parcheggio sotto la canonica. Ma don Cordola non demorde. Se l'è presa con il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta: «Avrei alcune cose da chiedergli. Mi piacerebbe sapere innanzitutto cosa intende per strumentalizzazione e poi mi piacerebbe chiarire la storia dei cattivi maestri, perché sinceramente non mi ritengo un cattivo maestro. Una cosa mi pare certa: a Torino non gliene frega niente di noi». Don Cordola in un crescendo di applausi ha fatto un ultimo attacco a Saitta: «Il presidente Saitta parla di progetto razionale, ma l'ha visto? Nel progetto che abbiamo a disposizione mi spieghi cosa c'è di razionale. A me pare solo che un simile progetto si possa definire inumano».

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