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Il Fondo Monetario promuove la Finanziaria

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Secondo i tecnici di Washington ci sono segni di ripresa. Possibile centrare gli obiettivi di deficit nel 2005

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Ma se anche l'economia italiana mostra positivi segnali di miglioramento, le prospettive di medio periodo restano «fosche», e anche per questo è essenziale che il governo non abbassi la guardia sui conti pubblici e tenga sotto controllo gli sviluppi di una finanza pubblica tuttora «fragile». La tradizionale lettera, consegnata ieri al termine della missione del Fondo Monetario Internazionale guidata da Alessandro Leipold ai vertici di Bankitalia (ma non direttamente al Governatore, secondo quanto ha detto lo stesso Leipold) e del ministero dell'Economia, racchiude come sempre un giudizio a luci e ombre. Ovvero quello di un Paese che ha fatto passi avanti ma che ancora non si libera delle proprie criticità. Una valutazione accolta con favore dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, i cui impegni hanno fatto slittare di quasi un'ora l'inizio di una gremita conferenza stampa al Tesoro. Non c'è stata, secondo Tremonti, alcuna discussione sulla stesura finale del documento che, ha sottolineato, «è stato consegnato tel quel». «E se proprio vogliamo parlare di verdetto come hanno fatto alcuni giornali - ha detto - dobbiamo dire però che è un verdetto molto positivo nella sostanza». Alla richiesta del Fondo di tenere sotto controllo i conti pubblici il ministro ha risposto con una rassicurazione: «Manterremo i nostri impegni». Crescita: per il Fmi ci sono segnali positivi di ripresa, con una crescita che si attesterà attorno allo 0,2% nel 2005 e poco sopra l'1,5% nel 2006. Nel medio termine però le prospettive sono «fosche», con una crescita potenziale «non esaltante» dell'1,25%. A parere di Tremonti invece, l'economia italiana mostra una forza molto maggiore di quelle rilevata dalle statistiche, con una positiva e strutturale dinamica in atto delle imprese. Secondo il Fondo, la priorità dopo le prossime elezioni sarà quella di creare un'Italia più competitiva con un'economia più solida e flessibile. Finanziaria e conti pubblici. «Per il 2005 la "manovrina" dà una ragionevole fiducia che l'obiettivo di un deficit al 4,3% sarà centrato, anche se i margini restano stretti», si legge nel documento. E Leipold precisa che la Finanziaria 2006 è «responsabile, ma siamo preoccupati per la dinamica sottostante di spesa che può mettere a repentaglio l'obiettivo di deficit al 3,8% nel 2006». L'appello del Fmi è quindi di mantenere gli impegni presi per far fronte a una finanza pubblica ancora «fragile» e di fare tutto il possibile perchè la Finanziaria esca dal Parlamento più forte di quanto è entrata. Sempre in tema di finanza pubblica, gli ispettori di Washington suggeriscono anche per l'Italia, come per altri paesi, un'authority indipendente per vigilare sui conti. Riforma del risparmio. Sarebbe importante che le nuove norme passassero prima della fine della legislatura, inclusi gli aspetti riguardanti la Banca d'Italia. In particolare il Fmi sposa le indicazioni suggerite dalla Bce, invitando a introdurre il mandato a termine di governatore e direttorio, una maggiore collegialità decisionale e la garanzia dell'indipendenza della banca nella transizione verso la nuova struttura proprietaria. Tfr. il Fondo osserva che la riforma è ostaggio di diversi interessi ma che è importante che si faccia. Chiede poi che garantisca un sicuro e adeguato rendimento per i lavoratori, una totale trasparenza, una adeguata concorrenza e un'appropriata supervisione. Mercato del lavoro: C'è spazio per ulteriore flessibilità. Tra le possibili misure il Fmi torna a chiedere una maggiore differenziazione salariale in linea con la produttività.

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