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Fabbisogno, nei primi dieci mesi sale a 66,9 miliardi

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E un disavanzo a 66,9 miliardi nei primi 10 mesi dell'anno, in rialzo rispetto all'analogo periodo del 2004 (61,4 miliardi). Sono queste le cifre sullo stato di salute dei conti pubblici italiani indicate ieri dal ministero dell'Economia, che nelle stesse ore ha incassato la promozione del Fondo monetario internazionale secondo cui, grazie alla manovra aggiuntiva, il deficit pubblico del 2005 potrà centrare l'obiettivo del 4,3% del prodotto interno lordo. Allo stato dei fatti quindi viene riconosciuto che la Manovra economica va nella direzione giusta e che segnali di ripresa ci sono. Viene così confermata la tesi del governo espressa nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. L'andamento dei conti pubblici a ottobre - ha precisato il Tesoro in una nota - è «compatibile con l'obiettivo di fabbisogno del settore statale indicato per l'anno». Sono stati quindi rispettati i target che si era dato il governo. Cioè con i 65,2 miliardi di euro indicati nella Relazione previsionale e programmatica, che prevede anche, per l'anno in corso, un indebitamento netto della pubblica amministrazione a 59,6 miliardi di euro, pari appunto al 4,3% del Pil. E anche se il disavanzo del periodo gennaio-ottobre è di oltre cinque miliardi più alto rispetto allo stesso periodo del 2004, bisogna tener conto che per quest'anno l'obiettivo del rapporto deficit-Pil è stato rialzato rispetto a quello del 2004. Sul fronte delle entrate, sempre ieri il Tesoro ha fatto sapere che quelle tributarie nei primi otto mesi dell'anno - calcolate secondo il criterio della competenza - si sono attestate a 221.299 milioni di euro, segnando un rialzo dell'1,2%. In deciso aumento il gettito delle imposte dirette, in crescita dell'1,6% a 113,661 miliardi, mentre le imposte indirette sono salite dello 0,9% a 107,638 miliardi. Per quanto riguarda le prime, da segnalare il gettito derivante dall'Ire, in aumento del 3,6% a 88,324 miliardi, mentre l'Ires ha portato nelle casse del Tesoro un gettito pari a 15,813 miliardi, segnando un balzo del 20,9%. Per la componente indiretta, l'Iva ha generato entrate per 65.651 milioni (in crescita del 2,6%).

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