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Contro Cuffaro spunta il nome di Caselli

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Il procuratore di Torino candidato in Sicilia dal Movimento dei diritti civili. Bagarre a sinistra

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Il nome del procuratore generale di Torino lo ha messo in campo il movimento dei Diritti civili guidato da Franco Corbelli. Dunque, sembra sempre più difficile del previsto, in casa del centrosinistra siciliano, la quadratura del cerchio sui candidati a governatore della Sicilia in vista delle primarie del 20 novembre. Una quadratura non solo gravosa, ma che ha pure scatenato, in queste ultime ore, una bufera tra i vertici romani dellla Margherita. Pomo della discordia proprio la candidatura della sorella del giudice Paolo Borsellino, espressione dei «cespugli» (Prc, Idv, Sdi, Verdi e Pdci) e alla quale il partito di Rutelli ha contrapposto il rettore dell'Università di Catania, Ferdinando Latteri. Insomma, animate più che mai queste primarie in Sicilia per tirare fuori l'anti-Cuffaro. Dice il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli: «In Sicilia c'è bisogno di una risposta forte e significativa del mondo della politica e delle istituzioni». Quindi «occorre una candidatura forte, autorevole che vada proprio nella direzione della difesa della legalità». Tuttavia, il leader del Movimento riconosce «l'autorevolezza assoluta» delle due candidature sinora emerse, ma teme uno scontro sui loro nomi e per evitarlo pone quella di Caselli come «candidatura di superamento di questi contrasti». Intanto, come detto, l'indicazione di Latteri, fatta dai vertici della Margherita ha prodotto frizioni all'interno del partito facendo esplodere il dissenso di ulivisti del calibro di Arturo Parisi e Leoluca Orlando, in netto dissenso con Franco Marini e Francesco Rutelli, il quale, invece, da Roma fa sapere che «c'è ancora spazio per una soluzione unitaria». La direzione della Margherita, in merito, è convocata a Palermo per venerdì alla presenza, tra gli altri, di Franco Marini. Pesano fortemente i distinguo di Arturo Parisi, sostenuto dall'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, tanto da meritarsi il rimbrotto di Marini: «Abbiamo discusso a lungo con i Ds, sin da giugno. Era venuto il momento di agire. Non potevamo sottrarci ad esprimere una candidatura forte: il rettore di Catania è una candidatura della Margherita offerta agli alleati. Parisi — aggiunge — non si è espresso al meglio, mentre Orlando ormai è un problema per il partito». Infine, il Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo e Alleanza siciliana di Nello Musumeci sosterranno un proprio candidato a sindaco di Messina, tirandosi fuori, di fatto, dai due schieramenti per le amministrative del 27 novembre. La designazione del rettore catanese ha anche provocato mal di pancia tra gli alleati diessini, che non hanno digerito l'accelerazione imposta dai compagni di coalizione della Margherita. Con la conseguenza che giovedì la direzione regionale dei Ds dovrà decidere il da farsi. «Credo che nessuno del partito — afferma l'eurodeputato Claudio Fava — darà il suo sostegno a Latteri in contrapposizione alla Borsellino. E non mi risulta che ci sia all'ordine del giorno una candidatura interna ai Ds». Per spazzare via ogni equivoco, anche l'ex ministro diessino, Anna Finocchiaro, taglia corto: «Contro Rita Borsellino non mi ci metto. Non sfiderò mai Rita».

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