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«Lento e rock» invade il nostro linguaggio

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Il mondo, la gente, i partiti, i quartieri e presto anche le strade si divideranno in «rock» e «lenti». Il tormentone celentaniano sta guadagnando terreno e invadendo non solo i titoli dei giornali, ma anche i commenti dei politici e le battute da bar. Se la moto è «rock» ad esempio, come dice Valentino Rossi, allora l'auto è «lenta». Ma ci sono pareri discordi. Se per Gasparri Berlusconi è rock, a volte troppo rock e sicuramente Prodi è lento, il ministro Maroni trova il premier decisamente «blues», «nè rock, nè lento, è a metà strada». Sempre per Maroni poi, la Lega è hard rock anzi metallara. Quanto all'Udc, è lenta, nella categoria balli classici, da loro solo giri di valzer». E Cofferati? Il sindaco di Bologna trova «rock» perfino la legalità. E aggiunge: basta leggere i testi di Bruce Springsteen. Diverso il punto di vista di Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay che va fiero di essere «lento, anzi lentissimo». Ma se Grillini grida «Viva la lentezza», per tifosi e calciatori in attesa dell'entrata in campo definire rock o lenta la loro squadra prima della partita, potrebbe essere motivo di squalifica. Giu.Cer.

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