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Iraq, ritiro confermato

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Dal vertice europeo che ha riunito alla periferia di Londra i 25 capi di Stato e di Governo dell' Ue, il presidente del Consiglio chiarisce le dichiarazioni rilasciate nell'ultimo libro di Bruno Vespa. In quelle frasi, sottolinea il premier, «non c'è nessuna novità rispetto a quello che ho sempre detto». Al conduttore di Porta a porta, Berlusconi aveva detto che il ritiro sarebbe stato graduale e di 300 soldati alla volta fino a quello conclusivo di mille uomini. Al momento, ha però chiarito il premier nella conferenza stampa al termine del vertice, non è ancora possibile stabilire i tempi del disimpegno italiano: «È un timing che stiamo concordando con gli alleati e il Governo iracheno». L'Italia, dunque, mantiene la sua linea. La missione sarà conclusa solo quando le forze irachene saranno in grado di mantenere da sole la sicurezza nell'area attualmente presidiata dai nostri soldati. «Abbiamo questo piano, che abbiamo battezzato "strategia del successo" che ha lo scopo di democraticizzare l'Iraq», ha ricordato Berlusconi. «I nostri militari - ha aggiunto - stanno svolgendo il loro compito nel migliore dei modi e abbiamo già provveduto alla formazione di novemila poliziotti e di mille soldati iracheni».

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