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«Sergio sfrutta la città per avere una vetrina»

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L'ordine del giorno che il Cinese sta preparando per il due novembre? «È un problema più per lui che per noi», dice Ugo Baghetta, bolognese, responsabile nazionale del dipartimento Lavoro del partito di Fausto Bertinotti, consigliere a Palazzo d'Accursio dal 1985 al '92. «Ripeto: quello non è l'oggetto della disputa», sottolinea riportando un'opinione diffusa nel partito. Spiega: «Semplicemente la situazione non è ordinaria perché c'è un surplus, che è Cofferati esiliato a Bologna, che invece aspirava a un ruolo nazionale e utilizza la piazza di Bologna per restare in una dimensione più ampia. E di questo esilio non è certo responsabile Rifondazione». Lo dice anche con termini diversi: «Siamo in altre giunte comunali, provinciali, regionali, in molte di esse governando. Sulla legalità non siamo mai arrivati ai ferri corti, se mai sulle politiche sociali, sulla sicurezza nei posti di lavoro. E comunque non si è mai finiti al punto in cui siamo a Bologna. Vuol dire che la differenza la fa Cofferati».

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