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Santoro torna ma non farà campagna elettorale

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Tre speciali sui grandi del '900 e niente «arene» infuocate, per ora . Ma dovrà ricrearsi la squadra

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Dopo aver rotto il ghiaccio da Celentano, l'ex teletribuno «d'oro» è alla vigilia del suo rientro. Dopo aver chiesto a gran voce il «suo» microfono a Rockpolitick, il presidente della Rai è determinato ad accontentarlo. La trattativa segreta mandata avanti da mesi e mesi ora è di dominio pubblico e il consigliere Nino Rizzo Nervo ha già elaborato con l'aiuto della struttura competente una bozza di proposta per «Michele chi?» «Santoro è un grande uomo di televisione, uno dei migliori che esistono. Secondo me deve tornare a fare il suo mestiere con spirito di innovazione», afferma Petruccioli e aggiunge che «deve tornare subito. Infatti, è proprio così, si è dimesso da europarlamentare per tornare a fare il giornalista». Ma dove potrebbe collocarsi la nuova trasmissione di Santoro? Al posto di Anna La Rosa, il giovedì sera? Petruccioli lo esclude: «Non confondiamo le cose». Forse la prima serata sarebbe poco opportuna per il rientro. E infatti si sta studiando una collocazione e una formula che però non faccia pensare ad un rientro-vendetta. Questo per ché Santoro ha assicurato che «non vuole» fare la campagna elettorale e cercherà di starne fuori. Difficile pensarlo se tornerà in onda entro Natale. Ogni argomento infatti, potrebbe in ogni caso diventare spunto di polemica politica, anche se si riferisse ad grande personaggio come Togliatti, Berlinguer o Almirante. In ogni caso però Santoro (che deve rifrasi tutta la squadra e forse porterà con sé regista e produttore esecutivo) è intenzionato a non rientrare nelle vesti del divo di Rosso e Nero e Sciuscià, ma ad inaugurare un nuovo corso. Insomma, d'ora in poi somiglierà più alla Gabanelli di Report che al domatore di Samarcanda. E in questa veste potrebbe tornare sia a RaiTre che a RaiDue, ma sempre con lo stesso stipendio, naturalmente. Sul fronte Rockpolitik, è chiaro che ora il colpaccio per Celentano sarebbe ospitare in trasmissione il premier. Dopo una pubblicità fuori da ogni previsione, il programma, che potrebbe pure arrivare a 14 milioni grazie al tam-tam politico, sta lavorando su questo per rispettare l'aspettativa del pubblico. Nonostante le visite della vigilia di Veronica Lario con figli, però, non è detto che Berlusconi accetti. Ieri alla domanda precisa sull'eventuale partecipazione il premier ha preferito il «no-comment», mentre all'ennesima osservazione sull'accusa del centrosinistra di aver fatto «liste di proscrizione» ha esclamato: «Mamma mia, mamma mia...». Battute «fuori luogo» soprattutto per Giorgio Lainati di Forza Italia dal diessino Giuseppe Giulietti, che ieri dopo la Vigilanza ha detto: «Il presidente Berlusconi, se sarà invitato, potrà andare da Celentano. Basta che come ha fatto Santoro e che presenti le sue dimissioni prima della trasmissione». Riguardo alla sua partecipazione però circolano varie ipotesi. Ci sarebbero dei contatti in corso, anche se il portavoce del premier smentisce le voci che girano. «L'improvvisata» non sarebbe per la quarta puntata (l'ultima, il 10 novembre). L'idea più realizzabile sarebbe quella di una telefonata in diretta, una di quelle di cui è capace Berlusconi. Proprio come accadde a Ballarò, quando decise di presentarsi lui al posto dei suoi uomini. L'effetto sorpresa è fondamentale, per questo tutti cercano di smentire. Anche allora, da Floris, in un contraddittorio con Rutelli e D'Alema, Berlusconi alla fine fu soddisfatto di esserci andato (e i sondaggi rivelarono punti per il leader di Forza Italia). Un'eventualità questa che troverebbe d'accordo Celentano: i due hanno in comune una grande capacità di comunicazione. La telefonata gioverebbe ad entrambi. Chi invece non sarebbe troppo d'accordo sarebbe la moglie, Claudia Mori. Non ha mai simpatizzato per Forza Italia. Giu.Cer.

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