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di SILVIA SANTARELLI DA GIORNI a Santi Apostoli, la sede dell'Unione, consultano nervosamente i siti del meteo.

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Da Bertolaso si vuole un verdetto, un'anticipazione, una speranza. Diluvierà anche oggi? Da giorni Roma è sotto una pioggia incessante. Però gli organizzatori della manifestazione di stamattina non si sono arresi. Sperano che il primo risultato di tanta mobilitazione sia una tregua della pioggia. Poi certo c'è il caso del governo Berlusconi. E poi ancora l'inizio della fase finale delle primarie (domenica prossima si vota). Alle 10 e 30 in Piazza del Popolo a Roma (diretta su Raitre dalle 11.50), ci saranno tutti i leader del centrosinistra e tutti i candidati alle primarie per protestare contro la Finanziaria e legge elettorale. Ma Prodi sarà l'unico a parlare. Bertinotti ha protestato e anche gli altri non l'hanno presa troppo bene. Però insomma alla fine va così: Prodi conclude la manifestazione, prima di lui parla Leonardo Domenici, il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci (l'associazione dei comuni), l'uomo simbolo della lotta contro i tagli della Finanziaria agli enti locali. Ma sul palco tra Pecoraro Scanio e Mastella, Scalfarotto e Di Pietro ci saranno gli attori Fabrizio Gifuni (l'attore che ha impersonato De Gasperi in una recente fiction) e Maria Amelia Monti che condurranno la manifestazione. Mentre Mariangela Melato presenterà il documento contro i tagli previsti dalla Finanziaria per il fondo alla cultura. In piazza gli organizzatori sperano di vedere tanta gente - ma evitavano di dare numeri - e tra i tanti anche Nanni Moretti e Roberto Benigni. Ma il primo resiste per il momento e dice: «Non vorrei di nuovo infilarmi nella politica di prima linea, ma voterò senz'altro Prodi alle primarie». Benigni al corteggiamento ancora non risponde ufficialmente. Veltroni non ci sarà sicuramente. È ad Auschwitz con i ragazzi per il viaggio della memoria. Manderà un saluto. Si spera in una massiccia partecipazione ma l'incubo della pioggia e del flop aleggia. Si vuole dare al governo un segnale forte, ma se c'è poca gente sarà un sussurro. All'Unione da giorni si danno un gran da fare, anche se alcuni più di altri. Dallo staff di Prodi sono partiti 12 mila inviti a vip, attori, artisti e società civile. I partiti si sono organizzati. Sono previsti 450 pullman. I ds ne hanno messi in strada 250, la Margherita - senza troppo entusiasmo forse - solo 50. Pecoraro Scanio ne assicura 17. Anche Rifondazione si è messa al lavoro, ma nei giorni scorsi il partito di Bertinotti ha criticato molto l'organizzazione: era meglio fare la manifestazione di sabato, ci voleva il corteo, tutti i candidati alle primarie dovevano parlare. Ma alla fine saranno lì. Insieme pure ai Disobbedienti e alla loro candidata Senzavolto che però protesteremo per il presunto boicottaggio contro di loro alle primarie. La manifestazione è una bella vetrina all'inizio dell'ultima settimana di campagna per le votazione per il candidato premier. Certo Prodi sarà il protagonista ma anche gli altri sperano tra tv e giornali di conquistare spazio. I preparativi per il voto comunque procedono. «Ci sono già 9321 seggi e per il 16 saranno 9800», dice Vannino Chiti responsabile dell'ufficio di presidenza delle primarie. Tutti i candidati sono impegnati nel rush finale delle loro campagne. Prodi cerca testimonial (con lui Milva e Michele Placido) e per combattere la concorrenza di Bertinotti va giù duro contro il governo, l'ex amico Casini e assume posizione sempre più "autonome" - come dice lui - contro la Chiesa. Bertinotti cerca consensi nella sinistra Ds, e qualcosa trova. La sfida si accende.

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