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La Banca centrale europea approva la riforma

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Chieste nuove regole per la revoca del presidente e sulla collegialità. Ok dalla commissione Ue

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Oltre a non muovere rilievi particolari alle proposte di Roma, tuttavia, ad Atene il Consiglio direttivo dell'Eurotower ha fatto un importante passo avanti, formulando di suo pugno alcune richieste all'esecutivo italiano per il futuro assetto ed il funzionamento di Via Nazionale. I punti di intervento della Bce sono almeno quattro, e riguardano altrettanti snodi fondamentali della struttura di Bankitalia. In ordine di importanza, si tratta della riforma della «governance» di Via Nazionale, soprattutto in materia di vigilanza, che dovrà ispirarsi a una vera e propria collegialità, e non a un semplice processo di «consultazione» tra i membri del Direttorio ipotizzato dal governo; delle regole di nomina e di revoca del Governatore, che andranno modificate; dell'introduzione del mandato a termine non solo per il Governatore, ma anche per i membri del Direttorio; della revisione del ruolo del Consiglio superiore e della semplificazione della sua nomina. La Bce ha anche ribadito come un eventuale regime transitorio, da adottarsi per Fazio, debba essere compatibile con l'art. 14.2 dello Statuto del sistema europe delle banche centrali (Sebc), che prescrive debba durare almeno 5 anni. Abbastanza divergenti, sia in Italia che all'estero, i giudizi sul «parere» della Bce. Se il commissario Ue al Mercato interno Charlie McCreevy - il primo a prendere carta e penna, a febbraio, per scrivere a Fazio chiedendo chiarimenti - ha dichiarato diplomaticamente di «accogliere favorevolmente la riforma», la senatrice dei Verdi, Loredana De Petris, capogruppo in commissione Finanze, ha interpretato la presa di posizione dell'Eurotower come un segnale che il Governatore deve dimettersi. Ben diversa, per contro, l'interpretazione del senatore Luigi Grillo, amico e sostenitore di Fazio, per il quale si è «posta la parola fine, a caratteri cubitali, a una caterva di sproloqui che si è dovuto subire per circa tre mesi e a una forsennata campagna mediatica che non ha precedenti nella storia repubblicana». La Bce è così intervenuta per la prima volta nel merito della struttura e del funzionamento di una banca centrale di Eurolandia, manifestando la propria volontà. A maggio del 2004, nel fornire un parere sulla riforma di Via Nazionale presentata all epoca dal governo, l'Eurotower si era invece limitato a dare il suo via libera, puntualizzando unicamente che il Governatore in carica non può essere revocato «ex lege». Toni altrettanti espliciti, tuttavia, non sono stati utilizzati ad Atene sul «caso Fazio», che 20 giorni fa l'Eurotower aveva ammesso essere stato all'ordine del giorno della riunione del Consiglio del direttivo. Il presidente Trichet ha spiegato infatti che al Governatore non sono state poste «formalmente» altre domande, dopo le ulteriori delucidazioni chieste nelle scorse settimane, in merito al suo comportamento nella vicenda Antonveneta. Non si può escludere, tuttavia, che a Fazio sia stato consegnato, a margine della riunione, il documento messo a punto dalla Bce nel quale, oltre a un primo giudizio sulla condotta tenuta da Bankitalia nella scalata all'istituto padovano, vengano chiesti a Palazzo Koch ulteriori chiarimenti.

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