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Finanziaria, slitta di nuovo il taglio dell'Irap

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Confindustria si impunta: meglio ridurre il costo del lavoro. Scure sulla spesa degli enti locali

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Tagli per 3 miliardi ai trasferimenti agli enti locali e alle Regioni che in cambio ottengono un aumento degli investimenti. Ci saranno inoltre provvedimenti a sostengo delle famiglie e risorse per il Tfr nonchè l'introduzione di un contributo volontario del 5 per mille a favore del volontariato. È questo il pacchetto di misure che saranno contenute nella Finanziaria e che ieri il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha illustrato ai rappresentanti degli enti locali e delle Regioni e a sindacati e Confindustria. Le consultazioni si devono concludere entro giovedì quando la manovra sarà varata dal Consiglio dei ministri. La novità rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi è costituita dall'ipotesi di sostituire il taglio dell'Irap con un taglio del cuneo fiscale, con la riduzione del costo del lavoro e degli oneri contributivi. È stata la stessa Confindustria a dare un'indicazione di questo tipo al ministro Tremonti con cui ha avuto una serie di telefonate nel pomeriggio prima dell'incontro serale. L'intervento sul cuneo fiscale avvantaggia tutte le imprese mentre il taglio dell'Irap favorisce solo il Nord. Ma l'intervento sul costo del lavoro non esclude che si tocchi l'Irap. L'azione sull'Irap verrebbe parametrata in base al rapporto export-fatturato in modo da sostenere la competitività delle piccole e medie imprese. La manovra economica viaggia verso i 25 miliardi, come ha detto Berlusconi e Tremonti ha spiegato alle parti sociali che la correzione del deficit, che va verso un tendenziale del 4,7%, sarà di 11,5 miliardi. Ci saranno «entrate certe ma non strutturali», ovvero legate alla lotta all'evasione e all'elusione fiscale. 4 miliardi saranno destinati a misure a sostegno delle famiglie e per ridurre il costo del lavoro mentre 3 miliardi per interventi per l'occupazione. Tremonti ha pertanto confermato che la correzione concordata con Bruxelles sarà, nel 2007, dell'1% del pil, pari a circa 14 miliardi. Il ministro dell'Economia ha spiegato che l'obiettivo è di un rientro del deficit sotto il 3% nell'arco di due anni con una manovra di correzione dello 0,8% il primo anno e dell'1% il secondo. Un capitolo della manovra riguarda le famiglie. Le risorse passano da 200 milioni della bozza-Siniscalco a 1-1,5 miliardi. Nel mirino di Tremonti la spesa corrente degli enti locali che dovrebbe essere tagliata del 10%, secondo i primi calcoli fatti dall'Anci al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. Verrebbe però eliminato il tetto del 2% indifferenziato all'incremento delle spese, il che vuol dire la possibilità di spendere di più per gli investimenti. Salva la spesa per la sanità a cui il prossimo anno non andranno più di 92 miliardi contro i 95 chiesti dalle Regioni. I Comuni che collaborano alla lotta all'evasione avrebbero in premio il 30% delle somme recuperate. Tremonti ha intenzione anche di detassare i brevetti. La Finanziaria conterrà una tantum di entrate e spese per 4 miliardi. In sospeso il capitolo della tassazione delle rendite finanziarie, anche se Tremonti ha le idee chiare: l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie «sarebbe un grave errore anche se ideologicamente condivisibile». Mentre è stato confermato alle parti sociali l'intervento contro le speculazioni in Borsa con la modifica delle norme che consentono di non pagare le tasse sui capital gain speculativi. Nella bozza della Finanziaria compare ancora l'aumento delle pensioni minime a 600 euro ma potrebbe essere sostituito da un aumento delle deduzioni fiscali per i figli a carico da 2.900 a 3.000 euro. Allo studio anche l'ipotesi di rendere gratuiti i libri scolastici per le fasce meno abbienti, aiuti alle giovani coppie per l'acquisto della prima casa e l'affitto e l'introduzione di un'assicurazione obbligatoria per l'assistenza a anzia

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