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«SI È comportato proprio come un kamikaze ceceno».

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Sentimento quest'ultimo non condiviso dai "fazisti" che, con Luigi Grillo e Pietro Armani, hanno cantato vittoria. Così, mentre l'opposizione attacca, con tutti i leader che chiedono le dimissioni dell'intero governo, il centrodestra rimane quasi ammutolito. Tanto è vero che nel dibattito spontaneo apertosi in Aula alla Camera nessuno di Forza Italia e An interviene. In compenso i leghisti Andrea Gibelli e Dario Galli cantano vittoria e chiedono un ministro «più in linea con la Cdl». Poi ci pensa Ignazio La Russa a rintuzzare l'Unione: «Non c'è nessun scompaginamento nella maggioranza», ma anzi «un'occasione per ricompattarsi». Parole fatte proprie dal capogruppo di Forza Italia Elio Vito. Ma certo lo sgomento è tanto, e anche la rabbia: Gianfranco Blasi (Fi) parla di «un abbandono di campo da parte di un tecnico sempre molto tiepido rispetto alla maggioranza che lo ha sostenuto». E un altro "azzurro", Maurizio Lupi, parla di «atto irresponsabile» visto che si è alla vigilia della Finanziaria. Ma intanto i «fazisti» cantano vittoria. «È lui che si è cacciato in un vicolo cieco - dice il senatore Luigi Grillo - Siniscalco deve sapere, e lo sa, che la Banca d'Italia ha 114 anni e nessun governo ha mai osato sfiduciarla, nemmeno Mussolini».

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