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Quando nel 1999 gli spagnoli volevano Unicredit

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Il Governatore bloccò con decisione quell'operazione. Quello stesso anno ci fu un altro matrimonio tentato. Quello fra Unicredit e gli spagnoli del Bbva, gli stessi entrati in Bnl. L'operazione arrivò a uno stadio anche maturo. Il Governatore della Banca d'Italia e il suo collega spagnolo si videro, discussero a fondo dell'operazione, scesero nei dettagli. Decisero anche come fare la vigilanza in modo perfino più approfondito di come poche settimane fa fecero con i tedeschi. Tutto pronto, se non che a un certo punto un'operazione del tutto equlibrata, con italiani e spagnoli al 50 per cento, rivelò all'improvviso tutte altre caratteristiche. Il Bbva cambiò le carte in tavola e misero sul piatto un vero e proprio take over di Unicredit. Quel piano non fu respinto, ma l'Unicredit si fermò e congelò ogni trattativa. Lo scenario cambiava continuamente. Nello stesso periodo il Banco di Napoli che sembrava dovere andare alla Bnl prese la direzione del San Paolo, accaddero altre cose, assetti e piani cambiarono. Ma al Governatore della Banca d'Italia con quella vicenda che riguardava Unicredit apparve chiaro un rischio evidente. Sui mercati internazionali fra il 1999 e il 2000 c'era un eccesso di liquidità dovuto a quella che veniva definita all'epoca «new economy». Puntare quelle risorse per take-over in Italia non sarebbe stato difficile. E l'intero sistema bancario nazionale sarebbe potuto essere preda di chi aveva quella liquidità da usare... BanKoch

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