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Follini adesso tace Casini canta vittoria

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Il braccio di ferro portato avanti dal «suo» Udc all'interno della Cdl almeno questa volta sembra aver produtto un frutto: il cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale. La gioia è talmente tanta che non c'è centrista che non voglia festeggiare il lieto evento. Il primo è proprio il presidente della Camera che, interrogato dai cronisti, si è detto fiducioso sull'approvazione della riforma. «Se c'è la volontà politica e soprattutto se ci sono i parlamentari in Aula - ha detto - la si può approvare». La voce della soddisfazione, però, è soprattutto quella di Remo Di Giandomenico, capogruppo dell'Udc in commissione Affari Costituzionaeli della Camera. «Esprimiamo la nostra soddisfazione - ha detto parlando a nome del partito - per l'accordo raggiunto con gli alleati su un tema centrale per l'Udc quale quello della riforma elettorale». «In questo modo - ha aggiunto - si riporta nelle mani dell'elettore la possibilità della scelta dei candidati». In serata anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi è intervenuto sul'argomento: «È una bella giornata per il centrodestra perché tutta la Cdl ha unitariamente presentato una proposta di riforma elettorale che ha compattato il centrodestra e che ha soddisfatto anche la componente repubblicana, quella socialista, la stessa Mussolini». Poco prima l'ufficio stampa di via Due Macelli aveva voluto replicara alla levata di scudi dell'Unione: «Continuiamo a pensare che le intimidazioni dell'Unione non impediranno il tentativo serio di trovare in Aula un'intesa più larga». E mentre Follini tace l'unico «Bastian contrario» è come sempre, il presidente della commissione Attività Produttive Bruno Tabacci. «Mi pare - ha detto - che non ci sia un rapporto diretto tra questioni politiche che noi abbiamo posto e la legge elettorale».

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