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Udc, il partito dalle mani sempre bucate

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Dal 2001 presentate dagli uomini di Follini 268 proposte di legge. Una lista della spesa da 58 miliardi

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..Magari anche con un monocolore Udc. Che pacchia per i sergenti. Tutti promossi, al solo costo di 10 milioni all'anno per le casse dell'erario. Già, perché sarebbe legge l'attuale proposta n. 4748 presentata alla Camera dei deputati dal deputato Udc Ciro Alfano. Titolo: «Disposizioni in materia di avanzamento dei sergenti delle Forze armate». In una legislatura con 50 milioni di euro, una briciola dentro la finanziaria, si fa contenti migliaia di sottoufficiali protagonisti finora di celebri telefilm, di macchiette da cinema o da fumetto. Costano invece ben di più le ambizioni di ferrovieri e postelegrafonici, tanto a cuore o per avanzamentidi carriera, o per ricnoscimenti pensionistici ai generosissimi deputati centristi che oggi agitano i sonni della Casa della Libertà. I Casini boys, in questi anni anche Follini boys, hanno il cuore fatto di burro. Pronti ad aprire il portafoglio per qualsiasi esigenza, a promuovere categorie di lavoratori con ambizioni soffocate da tempo, ad assumere dove si può, a incentivare dove altro non è possibile. Gli onorevoli Udc, una squadra considerevole rispetto ai voti ottenuti (Silvio Berlusconi fu molto generoso con loro nel 2001 quanto a divisione di collegi) in questa legsilatura che volge al termine non hanno passato il tempo solo a fare i Pierini e tentare a ogni passo lo sgambetto al leader della coalizione. Tutt'altro. Si sono rimobocatti le maniche e si sono messi al lavoro spremendo meningi e facendosi tornare alla mente qualche vecchio ricordo dei nonni della vecchia e amata Dc. Spremendo e spremendo sono riusciti infine a produrre la bellezza di 268 proposte di legge. Di queste 143 con propositi di spesa indicati in una norma di copertura. Altre 84 con chiari costi per le casse dello Stato, non indicati però espressamente nell'articolato e quindi perfino con assenza di copertura, lasciata in caso di successo alla fantasia dei tecnici del ministero dell'Economia. Già quelle con spesa esplicitamete indicata indicano davvero una generosità senza eguali: fossero state approvate nell'ipotetico monocolore Casini, avrebbero comportato un aggravio di finanza pubblica di ben 58 miliardi di euro. Qualcosa, è vero, grazie a riforme di sistema, come le molteplici proposte lanciate sulla revisione del carico fiscale delle famiglie o sugli incentivi fiscali per i matrimoni regolari e per i figli generati da quelle unioni. Ma in gran, anzi, in massima parte attraverso un fiume di piccole contribuzioni o gruppetti di assunzioni. Si scopre ad esempio l'esigenza di assumere 150 dipendenti pubblici per istituire un fantomatico servizio ispettivo della pubblica amministrazione. Altri assunti in un srevizio di controllo sui farmaci. Si incentivano gli acquacultori e i dirigenti da inviare nel Mezzogiorno. Si mettono a disposizione fondi per gli enti locali per migliorare la carriera dei vigili urbani. Si propongono micro-operette per soddisfare i padroni dei collegi bianchi. Si inonda di contributi e di gentilezze fiscali la Sicilia, che dell'Udc è feudo principale. Un fiume di denaro pubblico disperso per mille rivoli. Come nei peggiori momenti della prima Repubblica. È l'anima del Grande centro...

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