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Gara fra tv per il duello Cav-Prodi

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Il confronto Tv più desiderato della campagna elettorale è già deciso. Silvio Berlusconi è pronto a misurarsi con Romano Prodi a dieci anni di distanza dal primo «duello» in uno o più faccia a faccia televisivi e lo annuncia personalmente aggiungendo anche una serie di «regole», che dovranno però essere alla base della trasmissione che avrà il privilegio di ospitare il confronto. «È un impegno che prendo fin d'ora - annuncia il premier a Panorama - se si adottano regole simili a quelle del meeting di Cernobbio, sono pronto ad affrontare Prodi in qualsiasi faccia a faccia televisivo». In particolare, Berlusconi chiede «stesso tempo per entrambi, domande concrete, imparzialità del moderato e nello studio». Ed è disposto anche a dei veri «botta e risposta» all'americana. «A me basta - spiega - che ci si attenga allo spirito di tutti i duelli elettorali seri. Vedrete che è un vantaggio anche per gli elettori, che sono stufi delle risse e vogliono capirci qualcosa prima del voto». Diversa la situazione del 2001, quando rifiutò il faccia a faccia con Rutelli. «Quelli erano agguati organizzati - spiega infatti il premier - con finti moderatori e pubblico lottizzato. E Prodi a distanza accetta il «duello» Tv, sottolineando di averlo «sollecitato mille volte per mesi e mesi». Insomma, decisi ormai i contendenti, si è scatenata la gara degli anchormen di punta dell'informazione nazionale che si candidano a «moderare» un simile evento. Tutti, compreso Pierluigi Diaco su Rainews 24 («li farei rispondere sulla flessibilità»), vorrebbero ospitare nel proprio programma il faccia a faccia più atteso che farà ascolti record e scuoterà l'opinione pubblica. Il più «istituzionale» tra i big, Bruno Vespa, che ha ospitato il premier nel salotto di «Porta a Porta» su RaiUno decine di volte, si dichiara «pronto anche subito» ad organizzare una simile confronto epocale atteso e invocato da tempo. Anzi ammette, «noi siamo sempre pronti, sono loro che finora non lo erano». Vespa si augura poi che se ce ne sarà uno solo di confronto, «venga scelta la Rai». Spera invece in una «serie di confronti televisivi» fino alle elezioni, Giovanni Floris, che ospitò a sorpresa Berlusconi a «Ballarò» su RaiTre grazie a un'incursione imprevista e storica del premier, la scorsa primavera, ad una puntata con D'Alema, Rutelli e Alemanno. «Per me sarebbe un onore - risponde Floris - perché sarà un momento di alto confronto democratico. Noi adotteremmo le regole dei confronti americani tra Bush e Kerry. Tempi precisi per domande, risposte, repliche, controrepliche e molti paletti anche in merito al comportamento del pubblico, ma, visto che siamo in Italia, aggiungerò al codice Usa alcune mie domande personali». Giovanni Masotti, conduttore di «Punto a capo» su RaiDue, sembra aver già preparato la trasmissione dell'anno con il match Berlusconi-Prodi. Descrive infatti tutti i particolari della scaletta di una serata lunghissima. «Bisognerebbe farla nell'ultima settimana prima del voto, quando gli indecisi guardano la Tv in cerca di conferme - spiega Masotti - Sono almeno 10 i temi su cui farli fronteggiare. Prodi freddo, Berlusconi caldo, faranno scintille. Ci saranno domande uguali per entrambi e un filmato prima che illustra il tema del momento. Risponderà prima uno e poi l'altro. Nella domanda seguente si invertirà l'ordine». Per Masotti anche il pubblico dovrà essere in regime stretto di par condicio: «Quaranta persone dell'Unione e quranta della Cdl. Non politici né personaggi celebri. Solo la "base". E in 3-4 momenti potranno fare domande dirette ai due, incrociate naturalmente». L'unico che questo privilegio del loro faccia a faccia l'ha già sperimentato è Enrico Mentana, neo-conduttore del chiaccheratissimo «Matrix», su Canale 5: «Io ho il negozio aperto, ci sono di nuovo e di faccia a faccia ne ho fatti tanti - dice - Berlusconi nel 2001 ha rifiutato il confronto con Rutelli solo perché era in netto vantaggio e aveva tutto da perdere dall'andare in Tv. Ora invece, con Prodi la par

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