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Afef, arriva la Rice in salsa italiana

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L'ex modella tunisina a Palazzo Chigi come «consigliera per il mondo arabo»

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Afef Jnifen in Tronchetti Provera ha fatto la sua apparizione a palazzo Chigi nella veste di «consigliera e mediatrice culturale» per le questioni che riguardano il mondo arabo. Un desiderio (così ha detto suo marito Marco Tronchetti Provera) che diventa realtà. Per la verità, nei giorni scorsi era anche circolata l'ipotesi di una candidatura della bella Afef alle elezioni politiche. Una candidatura nelle fila dell'Udeur di Clemente Mastella. Ma il premier Berlusconi che tutto sa e tutto può ha preferito conquistarla offrendole il ruolo che lei desiderava al di sopra di ogni altra cosa. Così ieri per due ore Afef ha partecipato al pranzo tra il ministro degli Esteri Fini, Berlusconi e il primo ministro turco Erdogan, «meticciando» un po' Palazzo Chigi. Forse il premier, invidioso del suo amico George W., non ha voluto aspettare e ha subito schierato in campo la sua «Condoleeza Rice». Per la verità l'ex modella tunisina non ha molti punti in comune con la famosa collega d'oltreoceano. Anzitutto è più giovane (la Rice è nata nel 1954, Afef nel 1963) e, a differenza del segretario di Stato americano, può vantare una carriere tutta televisiva. Niente master e dottorato a Stanford (università di cui la Rice è stata anche rettore), niente consiglio di amministrazione della Chevron Texaco (famosa compagnia petrolifera) e niente studi approfonditi in sovietologia. Ma un punto in comune forse c'è. Come Afef anche la Rice cominciò la sua scalata alla segreteria di Stato in qualità di consigliera per la sicurezza nazionale del presidente Bush. Che l'esordio di Afef come consigliera e mediatrice culturale di palazzo Chigi sia l'inizio della carriera politica della Rica de' noantri?

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