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Vademecum per chi acquista la prima casa

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Spunta lo sconto «pro quota» per i coniugi che comprano in comunione di beni

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Invece, per l'acquisto di due appartamenti confinanti, che possono quindi essere unificati in una sola abitazione, ci sarà la possibilità di avere aliquote agevolate per tutte e due le compravendite, anche se una è successiva all'altra. Il fisco mette ordine nella giungla delle agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa. Così, con una corposa circolare, l'Agenzia delle Entrate fissa nuovi paletti, trasforma in normativa sentenze della Corte Costituzionale e dà anche alcuni chiavi di lettura dell'applicazione dello sconto nelle più disparate situazioni: dall'appartamento in nuda proprietà all'acquisto da parte di immigrati, dalla compravendita di fabbricati rurali a quella di una casa non ancora ultimata. Ne esce un innovativo vademecum normativo. L'agevolazione, per coloro che acquistano casa è significativa. Si paga un'imposta di registro del 3% del valore dell'acquisto, invece che il 7% ordinario. E poi anche le imposte ipotecarie e catastali sono in misura fissa e non proporzionale (rispettivamente del 2 e dell'1%). Ma i criteri sono molti. L'immobile, ad esempio, non deve essere di lusso; chi lo acquista deve risiedere nel comune e trasferirsi nell'immobile entro 18 mesi dall'acquisto. L'acquirente, poi, non deve possedere sul territorio nazionale, neppure per quote, altri immobili acquistati con i benefici prima casa. Per quanto riguarda gli emigranti italiani che vivono all'estero, possono usufruire degli sconti per l'acquisto della prima casa senza che debbano stabilire la propria residenza nell'immobile entro i 18 mesi dall'acquisto. Per provare di essere emigrati all'estero basta una semplice autocertificazione. Al contrario i contribuenti che non hanno la cittadinanza e che vogliono acquistare un immobile in Italia per usufruire dei benefici prima casa dovranno rispettare anche il criterio della residenza. Il terreno non è un immobile e il fisco non tradisce questa logica: l'agevolazione prima casa è così esclusa per l'acquisto di terreni. Lo sconto, però, non vale solo per le case di città. L'agevolazione prima casa si applica anche per i fabbricati cosiddetti «rurali», anche se è necessario che siano idonei all'utilizzo abitativo (non possono cioè essere delle stalle). Le agevolazioni fiscali «prima casa» si applicano anche se l'abitazione non è ancora stata ultimata. Ma in questo caso il fisco ci vuole veder chiaro e si prende i suoi tempi. La casa dovrà comunque essere stata realizzata entro 3 anni dalla data di registrazione dell'atto. Infine, i proprietari che vendono l'immobile entro i cinque anni perdono i benefici fiscali se non acquistano una nuova «prima casa». L'agevolazione non decade anche se si acquista un terreno, ma è necessario che entro un anno debba essere edificata la nuova casa.

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