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Accordo tra i leader, slittano le primarie

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Si svolgeranno il 15 e 16 ottobre

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Invece ieri, dal «buen retiro» di San Martino in Campo, i leader dell'Unione hanno comunicato lo slittamento delle primarie. Una settimana, la consultazione si svolgerà il 15 e 16 ottobre. A dare la notizia il socialista Ugo Intini. «Abbiamo deciso di rinviare di una settimana le primarie - ha detto -. Si tratta di un rinvio puramente tecnico. Antonio Di Pietro e Oliviero Diliberto erano un po' perplessi, ma poi ci siamo trovati tutti d'accordo». La proposta è stata lanciata dal coordinatore dell'ufficio di presidenza "Primaria 2005", il diessino Vannino Chiti. «Ho proposto uno spostamento delle primarie minimo e irrevocabile - ha spiegato - per fare bene le cose e garantire la massima partecipazione». «C'è agosto di mezzo - ha aggiunto - e deve essere messo a punto il regolamento sulla moralità pubblica della campagna elettorale. C'è poi l'esigenza di definire le procedure elettorali, di individuare i seggi in ogni provincia e le modalità di voto». Chiti ha poi spiegato che in molte realtà del paese, soprattutto nel centro-sud, anche per motivi climatici, la ripresa delle scadenze ordinarie va più avanti nel tempo. «Sulla base si queste prime riflessioni - ha proseguito - ho avanzato la proposta di uno spostamento minimo e irrevocabile. Stiamo andando verso un'esperienza veramente innovativa per il paese. Per la prima volta i cittadini sceglieranno il candidato premier di una coalizione e questo è un fatto enorme». Chiti ha poi parlato dell'allestimento dei seggi. «Lunedì - ha spiegato lasciando il seminario dell'Unione - insedierò l'ufficio tecnico organizzativo. La mia convinzione è che, ovunque sia possibile, i seggi debbano essere allestiti vicino ai luoghi dei normali seggi elettorali. La mia idea è che debbano essere allestiti nelle sedi dei partiti, delle associazioni e dei sindacati, senza escludere i seggi di strada». Anche Romano Prodi, durante la conferenza stampa conclusiva, ha confermato che il rinvio è legato a problemi organizzativi toccando anche il tema del voto agli immigrati. «Siamo tutti d'accordo - ha detto - sullo sperimentare questo ingresso di nuovi cittadini, ma va fatto con tutte le garanzie e noi, tuttavia, non sappiamo se saremo in grado di adempiere a queste garanzie. Vedremo se riusciremo a farlo».

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