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Il plenum si riunisce il 28 Sul tavolo anche la nomina del procuratore antimafia

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Per il momento l'assemblea è stata convocata per esaurire l'ordine del giorno rimasto in sospeso dalla seduta di ieri, che nel calendario era stata prevista come l'ultima prima della pausa estiva. Ma non è escluso che, se andrà avanti la procedura avviata dalla commissione Incarichi Direttivi, tra una settimana l'assemblea di Palazzo dei Marescialli possa trovarsi anche sul tavolo la nomina del nuovo procuratore nazionale antimafia. Un'ipotesi nella quale confida lo schieramento di consiglieri che sostiene la candidatura del procuratore di Palermo Piero Grasso, la maggioranza rispetto all'altro aspirante, il pg di Torino Giancarlo Caselli: proprio mercoledì, infatti, 13 consiglieri (i togati di Unicost e Mi, assieme ai laici della Cdl) hanno chiesto al vicepresidente Virginio Rognoni di convocare un plenum straordinario per arrivare alla scelta del nuovo «superprocuratore» entro il 2 agosto, prima cioè che la poltrona resti vacante per scadenza della proroga concessa a Piero Luigi Vigna. Ma contro l'iniziativa dei colleghi si è schierato il togato di Md Giovanni Salvi. «Dopo aver sostenuto che il Csm non è la terza Camera e non può interferire col Parlamento, facendo anche mancare il numero legale, i laici della Cdl hanno chiesto, insieme ai togati di Unicost e di Mi, di discutere e votare, persino con un plenum straordinario, la nomina del procuratore nazionale antimafia. Ma non è stata approvata appena ieri dal Parlamento una legge che, secondo il presentatore dell'emendamento anti-Caselli, è anche finalizzata ad evitare la sua nomina a procuratore nazionale antimafia?» E ancora: «Il Csm non dovrebbe almeno discutere degli effetti di questa legge e di come preservare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, rispetto a norme che incidono su procedure di nomina in corso, e non dovrebbe garantire i magistrati dagli attacchi ingiusti? Credo che questa sia davvero una brutta vicenda in piena sintonia con gli effetti negativi della riforma Castelli».

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