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PER la prima volta dopo anni il pil cresce meno al meridione che nel resto d'Italia.

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È questo il dato più allarmante del Rapporto 2005 sull'economia del sud Italia, predisposto dalla Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), che verrà presentato oggi. «Per la prima volta dopo diversi anni - si legge nel Rapporto - nel 2004 l'economia meridionale ha fatto segnare un tasso di crescita inferiore a quello del centro-nord». Pur in progresso rispetto al +0,4% del 2003, nel 2004 il pil del sud è cresciuto dello 0,8%, contro il +1,4% del centro-nord (+1,2% il dato Italia). Segnali negativi anche dall'occupazione, che nel meridione si è ridotta di circa 23 mila unità, mentre il resto del Paese ha registrato 187.000 nuovi occupati. Basterebbero questi dati per dire che «sembra essersi interrotto un ciclo positivo per il Mezzogiorno», che dalla metà degli anni '90 aveva avuto tassi di crescita stabilmente superiori a quelli delle altre Regioni italiane. In questa situazione, secondo la Svimez è necessario «cercare di riavviare il processo di sviluppo del Mezzogiorno, facendo leva su quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni», sulle risorse e potenzialità dell'area e sulle occasioni offerte dallo sviluppo dell'economia internazionale.

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