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Pezzotta (Cisl) «Dati inquietanti»

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Ma aspettiamo i dati ufficiali». Così il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, sui dati anticipati del Dpef. Circa lo slittamento della convocazione da parte del Governo delle parti sociali (da venerdì 8 luglio a giovedì 14), il leader della Cisl ha commentato: «vuol dire che i problemi sono tutti al loro interno. Sicuramente la situazione che si presenta è molto difficile». «La questione meridionale è scomparsa dall'agenda politica di questo governo. La gente si cancella dal collocamento ed emigra, ma nessuno batte ciglio». È il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, a richiamare l'attenzione dell'esecutivo sul Mezzogiorno e a criticare l'assenza dal Dpef di politiche di sviluppo per il Sud. «Dovrebbe essere un Dpef tutto rivolto allo sviluppo del mezzogiorno e delle aree deboli del Paese. Bisognerebbe far crescere il Sud del 5-6-7% per superare il divario con il Nord. Tutto questo avrebbe positivi risultati anche per le aree del Nord. Ma di questo nessuno parla più», aggiunge. Il Dpef, al contrario, «rilancia la finanza creativa, le liberalizzazioni, le una-tantum. È questa la svolta che sta preparando il governo Berlusconi?», si chiede Bonanni che indica nelle scelte della Francia sull'innovazione e la ricerca, la strada da seguire. «Questo significa saper scommettere nel proprio futuro. In Italia, invece - conclude - si rinviano gli interventi, si punta a vendere le aziende migliori e si scommette sul sommerso». «Dpef all'acqua distillata e continui rinvii del confronto con le parti sociali: è questa la risposta del Governo alla situazione di emergenza in cui si trova l'economia italiana»: così il presidente di Confesercenti, Marco Venturi. «Ancora una volta - prosegue in una nota il leader di Confesercenti - si conta sull'effetto placebo, proponendo una finta cura per un malato grave che non prevede aumenti dell'occupazione nè crescita del Pil».

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