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«Un soggetto dei moderati per vincere»

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All'indomani dell'attacco del leader dell'Udc Follini alla leadership di Berlusconi, il premier evita di replicare direttamente ma rilancia l'ipotesi di un partito unitario. In un messaggio inviato al senatore Carlo Vizzini, presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali che ieri ha organizzato un convegno, il premier ha sottolineato che il partito unico deve essere aperto alle istanze della società. «Dobbiamo costruire una forza politica nazionale e federale, trasparente e aperta ai movimenti, alle associazioni e a quanti condividono i valori della cultura liberale, popolare e riformista». Il che vuol dire considerare l'importanza dell'apporto dei movimenti autonomisti, come quelli in Sicilia «insieme ai quali - dice Berlusconi - abbiamo eletto il sindaco di Catania vincendo al primo turno». Ad essi «va proposta non solo una stabile alleanza, ma una comune strategia politica da definire insieme». Il premier poi ribadisce che il «processo unitario non può che rappresentare un passaggio fondamentale per chiudere la transizione e rendere compiuta la democrazia dell'alternanza». Berlusconi è convinto che per il 2006 la Cdl può farcela. «Se riusciremo a far comprendere agli italiani come la nostra sfida per il futuro è esattamente l'opposto di quanto viene propugnato da una sinistra che difende lo status quo e osteggia le ragioni delle riforme e del cambiamento vinceremo le prossime elezioni e con esse la sfida delle riforme». Berlusconi dice che questo convincimento gli viene anche «dai più recenti rilevamenti di opinioni relativi al progetto di una casa comune di tutti i moderati». E nel partito unico la centralità resta quella di Forza Italia. «Rafforzare il ruolo di Fi resta il nostro obiettivo fondamentale» sostiene Berlusconi.

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