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All'Italia arrivano più fondi

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Per il nostro Paese previsto uno stanziamento di oltre 24 miliardi di euro

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Alle regioni del sud vanno circa 18,5 miliardi di euro. La nuova versione fa fare qualche passo avanti all'Italia perché propone fondi aggiuntivi per le aree con tasso di disoccupazione superiore alla media (15,7 per cento) assegnando 700 euro per ogni disoccupato, contro i cento euro che destinava la bozza precedente. Si tratta, in totale sui sette anni, di 1,5 miliardi di euro in più, di cui l'Italia sarebbe la principale beneficiaria. Secondo i primi calcoli realizzati a Bruxelles, infatti, alle regioni del Mezzogiorno va il 50 per cento dell'aumento, mentre la quota restante è suddivisa tra i cinque laender tedeschi dell'est (30 per cento), le regioni francesi d'Oltremare, due regioni inglesi e quattro spagnole. Alla politica di coesione l'ultima bozza di proposta della presidenza Ue destina complessivamente 306,5 miliardi di euro, cioè 1,5 miliardi in più rispetto al documento precedente, ma circa l'8,9 per cento in meno della proposta della Commissione europea. La cifra, secondo la bozza, andrà per il 53 per cento ai nuovi stati membri e il restante 47 per cento ai «vecchi» 15. All'obiettivo convergenza, cioè alle regioni in ritardo di sviluppo (ex obiettivo 1) viene destinato l'82,3 per cento del totale diviso il 63 per cento tra i nuovi stati membri e il 37% per i vecchi. All'obiettivo competitività e occupazione (ex obiettivo 2) andrà invece il 15,16 per cento, pari a 46,7 miliardi di euro, con una riduzione sensibile rispetto a quanto proposto dall'esecutivo Ue (-24 per cento) e quindi con un duro colpo ad iniziative per la creazione di nuovi posti di lavoro come previsto dalla strategia di Lisbona. Per gli aiuti destinati a queste regioni, tuttavia, la bozza di compromesso lussemburghese prevede, spiegano fonti comunitarie, una «clausola di sicurezza» che a livello nazionale scongiura una diminuzione dei fondi superiore al 25 per cento. Di questa opportunità potrebbero beneficiare, in particolare, Gran Bretagna e Olanda. Per quanto riguarda infine la parte riguardante la cooperazione internazionale la cifra proposta dalla presidenza Ue è di 7,5 miliardi di euro con una riduzione della metà rispetto a quanto proposto dalla Commissione.

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