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L'Unione indica Petruccioli, FI lo congela

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Caos sulla Rai. E adesso sarà dura ricomporre lo strappo. Ma forse sul dg si troverà l'accordo

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E ha preso le distanze. Pochi minuti dopo la convergenza ufficiale dichiarata dall'Unione, con grande rammarico di Prodi, sul suo nome come presidente della Rai, ecco che arrivano puntuali, infatti, le bocciature da parte del governo, che accusa la coalizione di minoranza di arroganza. Perché non è compito suo indicare il presidente del servizio pubblico, che spetta al ministro del Tesoro, né inviare ultimatum sulla scelta del direttore generale, che spetta al Consiglio in piena autonomia. Traduzione: il governo dichiara guerra totale a chi vuole imporre qualcuno al di fuori delle regole della legge sull'elezione dei vertici Rai. E tra maggioranza e opposizione la matassa sul vertice della Rai non si scioglie, anzi si ingarbuglia sempre più. E dopo il secondo sgambetto a Petruccioli da parte del centrosinistra. (Prima non c'è l'accordo su di lui. Poi c'è, ma non troppo....), ecco che tornano altre ipotesi, come quella di un altro nome a sorpresa di grande rilievo da parte di Siniscalco, a meno che si riesca a far rientrare Petruccioli, con la promessa d'accordo sul dg. Insomma, ora la maggioranza alza il prezzo: se volete il «vostro» Petruccioli dovete accettare un «nostro» dg. Dopo il vertice, voluto da Prodi per «ricominciare da zero», ecco che l'Unione invece «si dichiara pronta a sostenere la candidatura di Claudio Petruccioli, eletto con un largo consenso nell'attuale incarico, qualora tale candidatura fosse avanzata dal governo». E i suoi esponenti dichiarano anche a gran voce che «però» daranno battaglia in Cda per quanto riguarda il dg, «visto che non è stato accettato da parte della maggioranza un accordo sulla scelta di garanzia». «L'Unione rimane spaccata», oseerva Isabella Bertolini di FI. «Se si continua a chiedere garanzie sulla figura del direttore generale della Rai, si vuole sabotare qualsiasi possibilità di accordo tra maggioranza e opposizione», è l'opinione del ministro Mario Landolfi. E sulla «designazione» «illecita» di Petruccioli da parte del vertice dell'Unione interviene subito Elio Vito presidente dei deputati di FI. Questo è «il modo peggiore per sostenere una sua eventuale candidatura», afferma stigmatizzando la «arroganza dell'opposizione» nel designare il presidente della Rai «al posto del ministro dell'Economia» e il direttore generale al posto del Cda della tv pubblica. Il modo migliore per «bruciare» Petruccioli? L'interessato infatti pare non fidarsi: «Ringrazio l'Unione a cui esprimo la mia gratitudine per la decisione unanime di convergere sulla mia eventuale candidatura. Dichiarerò la mia posizione se e quando dovesse essere espressa ufficialmente secondo tutte le procedure previste». E aggiunge: «E' una cosa che mi fa piacere ma non è sufficiente per sentirmi candidato». Molto saggio.

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