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A Catania 145 sezioni su 335 danno in vantaggio il candidato del centrodestra sul rivale Bianco

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Così come gli scenari politici delineati dalla sinistra. Secondo gli ultimi dati pervenuti, il candidato a sindaco del centrodestra, Umberto Scapagnini, si trova in vantaggio sul rivale del centrosinistra Enzo Bianco. Scrutinate a tarda notte circa la metà delle sezioni, 145 su 335: Scapagnini è al 51,9% contro il 46,1% di Bianco. «Vince la forza dei fatti, è stata premiata la nostra amministrazione per la concretezza» è stato il commento a caldo di Scapagnini durante lo scrutinio provvisorio. E già alcuni esponenti della maggioranza cantano vittoria. A partire da Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia: «Allo stato attuale dello scrutinio l'andamento del voto a Catania dimostra che coloro che davano per scontato un certo risultato, anche in termini eclatanti, e che su questo hanno addirittura costruito schemi politici generali, come minimo sono caduti in un grave errore di presunzione». D'obbligo la prudenza, per Cicchetto: «In ogni caso è bene attendere i risultati finali per esprimere una valutazione politica definitiva sulle elezioni». Dai banchi dell'opposizione si eleva, invece, la voce diessina, oltre che catanese, dell'europarlamentare, Claudio Fava, che sul momentaneo vantaggio di Scapagnini ha affermato: «Questi dati dimostrano come Catania sia una città fortemente permeabile, in controtendenza rispetto al resto del Paese». Continuano a fioccare i commenti dal centrodestra, man mano che giungono i dati e che segnano sempre più un'ampia forbice tra i due contendenti. Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Fi: «Il risultato che si profila a Catania smentisce tutte le interessate previsioni negative. Si tratta comunque di un grande risultato ascrivibile al buon governo di Scapagnini, alla coesione della Casa delle Libertà e al ruolo di Forza Italia». Sempre dagli azzurri, la voce del ministro delle Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo: «E' inutile negare che questi primi risultati ribaltano le condizioni e le certezze in tasca dei nostri avversari. Scapagnini tornerà sindaco di Catania e dovranno riflettere in tanti su questo risultato». Per la Prestigiacomo, «questo è un risultato che ha una valenza nazionale, per la caratura dei candidati. Bianco - ha evidenziato il ministro - non è l'ultimo dei candidati del centro sinistra». Giungono con molta più velocità alcuni commenti di esponenti politici che i dati elettorali di Catania. Anche il leghista, Roberto Calderoni, con colore, è sceso in campo. Secondo il ministro delle Riforme, le prime cifre «rappresentano un dato che fa sì che chi dava un senso politico alla cosa si debba chiudere la bocca e sparire dalla circolazione». Più ai dati, il governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro (Udc) preferisce affidarsi al suo "intuito": «Mi dice che posso andare a Catania perché ci sarà qualcosa da festeggiare». Non manca, tuttavia, Cuffaro, a lanciare un monito a premier: «Berlusconi certamente saprà valutare il risultato di Catania e della Sicilia». Come dire che dalla Sicilia «inizia l'inversione di tendenza». «Ed io - ha proseguito - ripropongo l'anticipazione del voto siciliano per le regionali per fare da traino alle rielezione di Berlusconi». Per la cronaca, in Sicilia oltre a Catania s'è votato in altri 37 comuni. Il centrosinistra conquista Enna con Gaspare Agnello (Unione) eletto sindaco con 11.306 voti, il 56,4%. Il suo principale avversario, Giovanni Palermo (Udc e FI) ha ottenuto 4.725 voti (23,58%), mentre Dante Ferrari (An) si è fermato a 3.230 voti, con il 16,12%. Se il centrodestra perde Enna, si consola con Milazzo. «L'amministrazione comunale di Milazzo cambia colore, grazie a una Cdl coesa e aperta a tutte le altre forze dell'area di centrodestra che si sono battute in campagna elettorale all'unisono per il candidato sindaco Lorenzo Italiano (Fi), che sta stravincendo. È un esempio da imitare». Lo dice il presidente dei senatori e coordina

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