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L'Udc non c'è Si riparla di crisi Il Cav da Pera

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Sono due i segnali che hanno destato una certa preoccupazione all'interno del centrodestra. Il primo è il fatto che l'Udc non ha partecipato al vertice sulle nomine negli enti pubblici. Il secondo è il fatto che Silvio Berlusconi, un po' a sorpresa, ha incontrato il presidente del Senato Marcello Pera. Circostanze che hanno fatto decollare di nuovo le voci di una prossima crisi del governo e della prossima costituzione di un gabinetto istituzionale. A legare i due fatti e a far ripartire le indiscrezioni sono le elezioni a Catania. Che c'entrano? C'entrano, perché negli ambienti centristi il voto siciliano è una sorta di primaria sulla leadership di Berlusconi. Infatti, lo stesso Cavaliere aveva detto che sulle Regionali aveva influito negativamente il fatto che proprio lui non aveva fatto campagna elettorale. Stavolta invece si è recato nel capoluogo etneo a sostenere il suo medico personale, Umbeto Scapagnini, impegnato nella corsa per la riconferma a sindaco. Se Scapagnini non ce la dovesse fare è possibile che anche il Berlusconi bis arrivi al capolinea e a quel putno il Cavaliere potrebbe essere costretto a farsi da parte. E al suo posto si fanno vari nomi, tra cui il più accreditato resta quello di Marcello Pera. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma le voci si rincorrono. Anche alimentate dalla batosta elettorale in Sardegna e anche dalle parole aspre usate due giorni fa da Marco Follini che ha chisto di non fare finta di nulla. I dati sul pil e il vento di recessione hanno fatto il resto in una giornata in cui le tensioni dentro An e dentro Forza Italia, anche se non esplose esplicitamente, hanno comunque dominato.

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