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La moratoria fa calare il gelo tra Piero e Francesco

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Il timore che serpeggia nei Ds è che di fatto quella di Rutelli rischia di diventare una vera e propria moratoria alla federazione unitaria. Tant'è che Fassino, in una riunione del gruppo dei Ds alla Camera, avrebbe annunciato che la Quercia chiederà a Romano Prodi di non discutere il programma nell'Unione se prima non ci sarà stata sullo stesso una discussione nella federazione unitaria. La prossima settimana, infatti, Prodi terrà un incontro con i presidenti di regione neoeletti. Un modo evidentemente per rilanciare il profilo di governo dell'Unione e per smarcarsi dalle difficoltà poste da Rutelli. Ma i Ds sembrano avere l'intenzione di chiedere al Professore di non eludere il problema e di procedere più convinto sulla strada della Fed, ponendo a Rutelli un altolà. Del resto alcuni tentennamenti di Prodi, che è parso spesso privilegiare la sua Unione alla Fed, più volte hanno alimentato sospetti nella Quercia. Durissimo il commento sull'ultima mossa di Rutelli di uno dei più convinti sostenitori del processo unitario della Fed, il deputato liberal Erminio Quartiani. Il quale accusa il presidente della Margherita di seguire «una strategia che si rivelerà perdente per il centrosinistra: sembra di essere tornati ai tempi delle due gambe: quella di centro e quella di sinistra. Poi, si è visto come finì l'Ulivo». Secondo Quartiani, Rutelli sta perseguendo «una strategia divergente da quella che ci ha fatto vincere alle regionali». Il sospetto che cresce nella Quercia è che l'ex sindaco di Roma anche in vista di eventuali elezioni anticipate a ottobre, abbia bisogno di presentarsi da solo nel proporzionale per dar spazio a tutti i transumanti che dal centrodestra stanno passando al centrosinistra. Un sospetto al quale dà voce Peppino Caldarola: «Il leader dei Dl, da tempo dubbioso ma leale nei confronti del progetto della Fed e della Lista unitaria, ha letto nel recente risultato elettorale una nuova possibilità per la Margherita come partito in grado di intercettare lo spostamento elettorale dal centrodestra al centrosinistra. L'enfasi posta sul risultato di Massimo Cacciari, il recente discorso sulla Margherita nella battaglia per il sindaco di Milano, la relazione alla Direzione del suo partito, fanno pensare all'avvio di una stagione di sganciamento dal progetto forse non della Fed, ma sicuramente della Lista. I Ds hanno investito molto sul progetto unitario e credo che investiranno ancora molto. Dovranno però tener conto degli effetti che si potranno produrre se il disamoramento della Margherita diventasse più accentuato».

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