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Basso: «Il governo sta facendo il possibile»

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Se leviamo pure la fiducia...». Il presidente di Casartigiani, una delle principali associazioni del mondo artigiano e della piccola impresa, Giacomo Basso, ferma qui le parole. Ma dalla faccia si intuisce che le proposte del governo non sono certo quelle che metteranno la parola fine alla crisi dell'economia. «Però - osserva - ci sono 15 giorni di tempo per presentare un pacchetto di iniziative. L'impegno degli artigiani non mancherà». Diciamo la verità: vi aspettavate di più? Diciamo la verità: a che serve mandare un messaggio di sfiducia? Che c'erano poche risorse finanziarie lo sapevamo da tempo. Invece, adesso abbiamo sentito le priorità dell'esecutivo e abbiamo la possibilità di presentare entro due settimane le nostre proposte per raggiungere questi obiettivi. Che cosa proporrete? È inutile girarci attorno: serve più sostegno al mondo artigiano e della piccola impresa; quella che lo stesso Berlusconi ancora una volta ha riconosciuto essere la vera spina dorsale dell'economia di questo Paese. Dunque, più fondi per affrontare la competizione internazionale. E una strategia di medio-lungo termine per lo sviluppo, con due capisaldo: la ricerca e l'innovazione. Prima del vertice le associazioni artigiane hanno presentato un documento. Tra le priorità siete tornati sul Mezzogiorno. Esatto. Su questo punto, visto che non ci sono grandi risorse, chiediamo almeno dei provvedimenti come la decontribuzione triennale per i neo assunti. E misure per far scendere il costo del lavoro a carico delle imprese. Che pensa della bozza Marzano finita nel cestino? Non c'era niente che non andava. In realtà si è fatto solo un polverone e si è deciso di dare maggiore considerazione al documento comune proposto dalla Confindustria e dalle altre imprese. Le proposte da sole non portano alla competitività? Certo, ma ieri sono uscite anche nuove idee. Il clima è costruttivo e questo lascia ben sperare.

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