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Meno tasse nella prossima busta paga

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A tempo di record l'Agenzia delle Entrate ha diramato la circolare sulla nuova Irpef che riduce le aliquote e trasforma le detrazioni per i familiari in deduzioni. E spunta anche una novità: il contributo di solidarietà del 4%, che porta la tassazione dei redditi sopra i 100.000 euro al 43%, di fatto «va interpretato e gestito» come una quarta aliquota (oltre a quelle del 23% fino a 26.000 euro, del 33% fino a 33.500 e del 39% oltre) e si applica dunque anche al tfr. La nuova deduzione per la badante sarà invece una sola a contribuente e prescinderà dunque dal numero di collaboratori necessari in una famiglia. «La sostituzione delle detrazioni con le nuove deduzioni - spiega nella circolare il direttore dell'Agenzia, Raffaele Ferrara - modifica in maniera sostanziale le regole per la determinazione del reddito imponibile». Con le deduzioni non c'è dunque uno sconto sulle tasse, ma un taglio dell'imponibile sul quale calcolare le nuove aliquote. Le nuove deduzioni per i familiari a carico si potranno applicare, come per le vecchie detrazioni, solo per figli e coniugi fiscalmente a carico, quindi se il loro reddito non supera i 2.840,51 euro lordi (in pratica 5,5 milioni di lire). Dovranno essere considerate a questo scopo anche le retribuzioni corrisposte da enti ed organismi internazionali, da rappresentanze diplomatiche e missioni, nonchè quelle della Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente dal Vaticano e dagli enti centrali della Chiesa Cattolica. Oltre alla deduzione di 3.200 euro per il coniuge a carico, c'è un taglio dell'imponibile di 2.900 euro per i figli («a prescindere dall'età e dalla circostanza che questi non conviva con il contribuente», specifica l'Agenzia) ma anche per altri soggetti che convivono con il contribuente, dal nonno a un fratello. I conti pubblici intanto portano a casa in un solo mese un miglioramento da 19 miliardi di euro. E il fabbisogno del 2004, grazie alla rincorsa dell'ultimo semestre, chiude l'anno a 41,5 miliardi, abbattendo di circa 20 miliardi di euro le stime di 62 miliardi fatte dallo stesso governo. I benefici si avvertiranno anche sul fronte del debito pubblico: la riduzione rispetto al 106,2% del 2003 sarà di 4 decimi, il doppio del previsto. «È un risultato assolutamente importante e positivo», ha subito commentato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha detto di confidare «che il 2005 possa essere l'anno della svolta per la nostra economia». «Il complesso delle politiche usate - è il commento ufficiale del ministero guidato da Domenico Siniscalco - ha consentito di riassorbire completamente la differenza tra l'andamento del fabbisogno del 2004 e quello del 2003, che aveva raggiunto a fine giugno un differenziale negativo di circa 12.5 miliardi di euro».

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