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Legge elettorale, D'Alema rilancia «Cambiamo ma non come vuole la Cdl»

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Questo sarebbe da fare, altro che aggiustarsi la legge elettorale come vuol fare Berlusconi per vincere le elezioni. Il suo è un approccio ucraino». Questa frase di Massimo D'Alema in un'intervista al Corriere della Sera, ha innescato un dibattito nella Gad, che chiude ad un qualsiasi confronto con la Cdl, al di là dei diversi pareri di merito tra favorevoli e contrari all'eliminazione del proporzionale; e scatena le reazioni della Cdl che parte all'attacco incuneandosi tra le divisioni del centrosinistra. Il primo a intervenire per Forza Italia è Sandro Bondi che si domanda per conto di chi parla D'Alema e se le sue proposte siano state decise al vertice di lunedì con Prodi. Ed è il ministro per le riforme Calderoli, che definisce quelle di D'Alema «parole in libertà», a fotografare bene la crepa apertasi nella Gad: «Pur pensandola in modo opposto a lui, il solo fatto che un esponente tanto autorevole pensi di cambiare la legge elettorale vuol dire che ora la maggioranza è autorizzata ad andare a fondo in questa riforma».

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